Una serata al museo dell’Ara Pacis di Roma, in compagnia della realtà aumentata e virtuale

Nell’immagine: Museo dell’Ara Pacis, Roma (© immagine: Zètema Progetto Cultura, 2017).

In una città in larga parte sommersa dal proprio passato come Roma, parlare di innovazione tecnologica non è immediato.

Ma qualcosa si sta muovendo anche nel mondo dell’archeologia e della conservazione dei beni culturali: durante l’autunno 2016, a Roma, al Museo dell’Ara Pacis (Lungotevere in Augusta, angolo via Tomacelli), era stata sperimentata una modalità di visita immersiva e multisensoriale.

Dopo l’esito positivo di questa sperimentazione, il progetto è stato ampliato, e dal 21 aprile al 30 ottobre 2017, si potrà assistere a questo innovativo archeo-show all’Ara Pacis durante le serate di tutti i giorni della settimana.

Si tratta del primo intervento sistematico di valorizzazione in realtà aumentata e virtuale del patrimonio culturale di Roma, nello specifico di uno dei più importanti capolavori dell’arte romana, costruito tra il 13 a. C. e il 9 a.C. per celebrare la pace instaurata da Augusto sui territori dell’impero romano. Due nuovi punti d’interesse in realtà virtuale, che combinano riprese cinematografiche dal vivo, ricostruzioni in 3D e computer grafica, consentono una completa immersione nell’antico Campo Marzio settentrionale, dove è possibile assistere alla prima ricostruzione in realtà virtuale di un sacrificio fatto durante l’epoca dell’antica Roma.

Dal punto di vista tecnico, vengono combinate diverse tecnologie, con la creazione di mondi virtuali in cui sono inseriti sia personaggi reali sia personaggi ricostruiti in computer grafica. Le riprese tradizionali in green screen, con il coinvolgimento di attori veri, sono state inserite in un ambiente a 360° attraverso softwares innovativi.

Utilizzando particolari visori in realtà aumentata e la fotocamera dei devices in essi inseriti, elementi virtuali ed elementi reali si fondono direttamente nel campo visivo dei visitatori. La particolare applicazione in realtà aumentata riconosce la tridimensionalità dei bassorilievi e delle sculture, effettuando un tracking in tempo reale. I contenuti virtuali appaiono al visitatore come “ancorati” agli oggetti reali, contribuendo all’efficacia, all’immersività e al senso di “magia” dell’intera esperienza.

L’ingresso è organizzato in piccoli gruppi contingentati (fino ad un massimo di 400 persone). I visori non sono utilizzabili al di sotto dei 13 anni d’età. La visita ha la durata di circa 45 minuti ed è disponibile in cinque lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.

Per informazioni su orari, biglietti di ingresso e convenzioni: qui.