Obama, la comunicazione e il mondo

Obama ha vinto, meritatamente. La sua elezione era sostanzialmente auspicata in gran parte del mondo e le responsabilità che attendono il nuovo presidente americano sono di assoluto rilievo. La comunicazione è stata uno degli aspetti più interessanti della campagna elettorale del candidato democratico, il quale ha saputo interpretare al meglio le numerose istanze provenienti dalla società americana, utilizzando in maniera efficace gli strumenti del web per comunicare con le persone.

Lui e il suo staff hanno costruito un vero e proprio brand Obama che si è sviluppato in Rete grazie alla forza delle idee e al coinvolgimento di fasce sociali che finora non si erano mostrate molto interessate al mondo della politica, come ad esempio i giovani. Giovani americani che hanno contribuito alla sua elezione, assieme all'elettorato femminile e alle numerose minoranze residenti negli Stati Uniti. Un presidente contro tutte le discriminazioni, si potrebbe dire.

Il nuovo presidente rappresenta l'America come ci piace sognarla ed immaginarla: la terra delle opportunità per tutti e dove tutti possono farcela. Vedremo nei prossimi anni quale sarà il suo operato, a partire dalla compagine governativa che andrà a comporre. Il dato certo è che Obama ha saputo inserirsi nella società contemporanea della comunicazione fluida ed interattiva, interpretando con i linguaggi di oggi il desiderio di cambiamento proveniente dal tessuto sociale americano. Le campagne elettorali hanno raggiunto livelli di complessità superiori rispetto al passato: la televisione rappresenta ancora un mezzo importante nella comunicazione politica ma è ormai innegabile l'efficacia assunta dalle strategie web nell'attrarre il consenso, in America.

La Storia avanza sempre, in alcuni periodi in modo più veloce, in altri più lentamente. Dagli anni Novanta del XX secolo, c'è stata una decisa accelerazione e le società di oggi si presentano in maniera differente rispetto ad appena 20 anni fa. A volte, il cambiamento può essere vissuto come un trauma o come una presa di consapevolezza. Nell'elezione del 2008 ha predominato quest'ultima visione, in un momento in cui le difficoltà del presente – crisi finanziaria, economia, relazioni internazionali – devono essere affrontate con prospettive nuove. L'atteggiamento di chiusura verso il mondo dimostrato dalla precedente Amministrazione si è rivelato inadeguato ai tempi attuali. Il mix di influenze straniere è stato ed è uno dei vantaggi storici dell'America, tanto da renderla il laboratorio sociale del mondo.

Obama ha saputo dare senso e sostanza alle attese di un popolo che si stava richiudendo su di sé e guardava al futuro con pessimismo e paura. Lui ha spiegato, invece, come sia possibile costruire un futuro migliore, se c'è una società che ci crede e nella quale l'idealismo e il realismo si uniscono virtuosamente. Yes, we can.

La consapevolezza che il bene complessivo del paese sia interesse primario è stata sottolineata dalla reazione del candidato repubblicano, che ha riconosciuto la vittoria dell'avversario.

E' sulla consapevolezza della costruzione di un futuro migliore che Obama ha saputo toccare le corde degli americani. E attraverso la ricchezza creativa della Rete ha diffuso i suoi messaggi, non limitandosi ad una semplice presenza on line ma utilizzando tutte le tecnologie e le applicazioni della comunicazione digitale e facendo dialogare tra di loro i suoi sostenitori per farli sentire parte di un progetto comune. E riuscendo anche a battere, nel suo partito, una contendente come Hillary Clinton.

Instaurare una relazione comunicativa forte con le persone attraverso valori, emozioni, coinvolgimento, buon senso, è stata una mossa vincente che ha portato alla vittoria finale in un paese dai mille volti come l'America.

  • Tiziana |

    Very interesting links!
    Grazie, Gabriele.

  • Tiziana |

    Very interesting links!
    Grazie, Gabriele.

  • Gabriele Caramellino |

    Grazie, Tiziana.
    Da questa elezione, c’è da imparare anche e soprattutto in Italia. Per approfondire, due riflessioni di Luca De Biase e Francesco Morace sul rapporto tra il successo di Obama e i possibili insegnamenti da trarre per l’Italia:
    http://blog.debiase.com/2008/11/06.html
    http://francescomorace.nova100.ilsole24ore.com/2008/11/sono-felice-non.html

  • Gabriele Caramellino |

    Grazie, Tiziana.
    Da questa elezione, c’è da imparare anche e soprattutto in Italia. Per approfondire, due riflessioni di Luca De Biase e Francesco Morace sul rapporto tra il successo di Obama e i possibili insegnamenti da trarre per l’Italia:
    http://blog.debiase.com/2008/11/06.html
    http://francescomorace.nova100.ilsole24ore.com/2008/11/sono-felice-non.html

  • Tiziana |

    “Obama ha saputo dare senso e sostanza alle attese di un popolo che si stava richiudendo su di sé e guardava al futuro con pessimismo e paura. Lui ha spiegato, invece, come sia possibile costruire un futuro migliore, se c’è una società che ci crede e nella quale l’idealismo e il realismo si uniscono virtuosamente. Yes, we can.”
    Esatto, Gabriele, concordo con te. Come ho gia’ detto altrove, spero che il colore della sua pelle non distragga il mondo dalla competenza di Obama in qualita’ di leader of the free world. Il voto per Obama non e’ stato solo un voto per il primo presidente afroamericano; e’ stato anche e soprattutto una scelta netta per Hope & Change.

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