Tra game e serious game

Nella zona di contatto fra mondi diversi, spesso succedono cose interessanti.

E nell’area del management, è diventato vitale saper produrre nuove idee per dare un futuro al business aziendale. Arte e scienza sono due mondi che si possono accostare, ma le combinazioni possibili sono anche altre.

Ad esempio, il gioco è un’attività umana molto antica, e al giorno d’oggi può tornare utile saper pensare e creare con le mani, usando i giochi.

Come ad esempio, i mattoncini prodotti dall’azienda danese Lego (sulla quale avevo scritto un post qui). Se la creatività consiste nell’affinare la capacità ricombinatoria degli elementi a disposizione, giocare con questi mattoncini potrebbe rivelarsi una sorpresa positiva. Peraltro, inizia a diffondersi anche una metodologia (chiamata Lego Serious Play) per utilizzare il gioco fatto con questi mattoncini per risolvere problemi di business. Ovviamente, è necessaria una apertura mentale da parte di chi sceglie di provare questo tipo di attività, ed è necessario che il facilitatore di questo “gioco” sappia come gestire un gruppo di adulti.

Al di là della dimensione aziendale, per chi volesse semplicemente vedere cosa si può creare assemblando mattoncini, c’è la mostra The Art of the Brick, che porta per la prima volta a Roma il lavoro dell’artista (ex avvocato) statunitense Nathan Sawaya. Si tratta di oltre ottantacinque sculture create utilizzando oltre un milione di mattoncini Lego. La mostra è aperta tutti i giorni dal 28 ottobre 2015 al 14 febbraio 2016 allo Spazio Eventi Tirso, via Tirso, 14 (zona: viale Regina Margherita), dal lunedì al giovedì ore 10 – 20, venerdì e sabato ore 10 – 23, domenica ore 10 – 21 (la biglietteria chiude un’ora prima). Per informazioni sui biglietti d’ingresso: qui.

La CNN ha inserito questa mostra fra le dieci mostre attualmente imperdibili al mondo: il gioco è un’attività senza confini.