Sempre più spesso, accade di dover lavorare da soli, in condizioni di sicurezza molto variabili. E bisogna saper fronteggiare imprevisti e anche situazioni di improvvisa emergenza.
Vi racconto, con un filo d’ironia, una situazione che mi è recentemente capitata: qualche settimana fa, sono andato a Londra per presentare il libro che ho curato (ItaloGlobali. Viaggio nell’Italia che vive al ritmo del mondo, Lupetti editore, Bologna 2014).
Ora, non è un mistero che io abbia una certa passione per la buona cucina. Sapendo questo fatto, Goldfinger ha tentato di eliminarmi con del cibo avariato ma anche lui ha fallito. Come ho fatto a cavarmela anche stavolta? E’ stato un mix di gestione dell’emergenza e buona sorte nella disavventura.
Ma a volte non si riesce a gestire l’emergenza in autonomia, e non sempre la buona sorte dà una mano nel momento del bisogno.
Ecco perché è utile avere a disposizione uno strumento (semplice) che indichi tempestivamente il luogo in cui si trova una persona in pericolo o comunque in difficoltà. E aGesic è una applicazione per smartphone – realizzata dalla società italiana Arianna, specializzata nella produzione di apps per smartphones e tablets – che permette di localizzare in tempo reale il luogo in cui si trova una persona in pericolo o in difficoltà. Quando si verificano determinate condizioni (es. posizione statica per un periodo di tempo molto prolungato), vengono inviati uno o più sms ad alcuni numeri di telefono preimpostati, in modo da poter avvertire e verificare la situazione. Nella app sono stati impostati anche sistemi per evitare di inviare falsi allarmi e per stabilire il livello di privacy.
Oltre ai lavori che tradizionalmente presentano un determinato livello di pericolo (es. operai in un cantiere), al giorno d’oggi ci sono vari lavori che si svolgono in autonomia, soprattutto tra i liberi professionisti, e in caso di emergenza (improvvisi malori fisici, situazioni di difficoltà di qualsiasi genere) bisogna sapere come dare l’allarme.
(Comunque, dopo aver letto questo post, non allarmatevi: ora sto bene, e la missione londinese è stata compiuta!)