Nell’immagine: un momento della presentazione della ricerca TVgether. Milano, 20 febbraio 2025. © photo by Alessi.
Questa mattina, all’Atelier Venezia a Milano, è stata presentata la ricerca TVgether. Dallo schermo al dialogo (e viceversa): le famiglie italiane e il co-viewing, nata su impulso di Netflix Italia e realizzata dal C.e.R.T.A. – Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università Cattolica di Milano con la direzione scientifica di Massimo Scaglioni e Anna Sfardini.
Durante l’incontro, Eleonora “Tinny” Andreatta, Vice Presidente per i contenuti italiani di Netflix, e Anna Sfardini, Responsabile ricerche C.e.R.T.A., hanno condiviso le principali evidenze emerse dallo studio. Hanno partecipato anche i creators Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli di The Pozzolis Family e Carlo Tumino e Christian De Florio di Papà per scelta, che hanno portato la loro esperienza sul ruolo della visione condivisa nei nuclei familiari contemporanei.
In base ai dati questa ricerca, i genitori dichiarano di dedicare alla co-visione in media quasi 8 ore a settimana, soprattutto tramite la smart TV.
Dalla ricerca, Netflix emerge come l’opzione preferita per il co-viewing: nel ricco scenario dell’offerta attuale, infatti, un genitore su tre indica Netflix come l’offerta migliore per la co-visione in famiglia.
La forza del co-viewing risiede nella quotidianità: il 67% delle famiglie lo pratica nei giorni feriali e l’86% nel fine settimana. Tra i criteri impiegati per selezionare cosa guardare insieme vince la novità (67% del campione della ricerca), soprattutto tra gli utenti Netflix (73%).
In TVgether emergono quattro modalità di co-viewing: quella spontanea, che si integra nella routine quotidiana; quella programmata, che diventa un appuntamento atteso; quella rituale e festiva, tipica delle occasioni speciali; quella selettiva di gruppo, focalizzata su contenuti che stimolano conversazioni e connessioni.
«La ricerca realizzata con Netflix è stata un’occasione importante per studiare le famiglie contemporanee, il loro rapporto con gli schermi, le dinamiche di visione che accendono il dialogo tra genitori e figli. Sullo sfondo di quelle pratiche di consumo individuali e frammentate, sempre più diffuse, la co-visione supportata dalle smart TV e dai servizi di streaming on demand rappresenta un modo di essere e fare famiglia: i contenuti visti insieme si trasformano in occasioni per affrontare temi difficili o complessi, coltivare passioni comuni, rivelare i propri interessi e scoprire quelli degli altri componenti della famiglia, addirittura programmare insieme gite fuori porta facendosi invogliare dai luoghi visti sullo schermo. Questa ricerca ha mostrato il lato sinergico, niente affatto scontato, del rapporto tra media e famiglie italiane», afferma Anna Sfardini, Responsabile delle ricerche del Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università Cattolica di Milano.
«Il co-viewing non è solo un modo per accedere ai contenuti ma è anche un’esperienza che unisce generazioni e crea momenti di connessione e conversazione autentica. Siamo entusiasti di scoprire grazie a questa ricerca che le famiglie italiane utilizzano Netflix come primo servizio streaming per condividere momenti di concreta unione davanti allo schermo. Dalla ricerca è emerso che, grazie alla qualità e varietà della nostra offerta, riusciamo a mettere d’accordo e a soddisfare le esigenze di tutta la famiglia» commenta Eleonora “Tinny” Andreatta, Vice Presidente contenuti italiani di Netflix.