Source: Visualcapitalist.com, December 2024.
Oltre 600 milioni di persone vivono nei Paesi dell’America Latina.
Si tratta di una regione del mondo che presenta opportunità interessanti per chi desidera fare export di prodotti e servizi Made in Italy.
Da molti anni si parla di un accordo di libera circolazione di beni, servizi e capitali tra l’Unione Europea e il Mercosur, ovvero il blocco economico e commerciale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay (con il Venezuela attualmente sospeso).
Nei giorni scorsi, La Commissione europea ha approvato l’accordo commerciale tra l’Unione Europea e i Paesi del Mercosur, che ora può essere presentato ufficialmente ai 27 Stati membri e al Parlamento europeo. Inoltre, è stato dato il via libera all’aggiornamento dell’intesa tra UE e Messico. Particolare attenzione viene riservata alla tutela del settore agricolo europeo. Secondo le stime rese note dalle istituzioni europee, l’accordo con il Mercosur potrebbe determinare un incremento del 39% delle esportazioni UE verso i Paesi sudamericani coinvolti, con il sostegno a circa 440 mila posti di lavoro in tutta l’Unione Europea. La ratifica definitiva dell’intesa richiede ora il passaggio formale attraverso il Consiglio europeo e l’approvazione dell’Eurocamera.
In Italia, martedì 7 ottobre 2025 a Roma avrà luogo la 12^ Conferenza istituzionale Italia-America Latina e Caraibi. L’incontro verterà su temi di sostenibilità e innovazione, anche con riferimento alla cooperazione nei settori: spazio, telecomunicazioni, difesa, monitoraggio ambientale.
Ed è recentissimo l’incontro tra l’Ambasciatrice di Cuba in Italia, Mirta Granda Averhoff, e la nuova rappresentante diplomatica italiana a L’Avana, Simona De Martino. Durante il colloquio, le Ambasciatrici hanno espresso il comune impegno a rafforzare la cooperazione diplomatica, culturale ed economica tra i due Paesi.
Nel mondo della ricerca scientifica, la Scuola Superiore Sant’Anna, in Italia, e l’Universidade Federal de Uberlândia, in Brasile, hanno lavorato congiuntamente a ricerche sulla produzione di pelle artificiale.
Tra gli operatori specializzati sui mercati latinoamericani, anche Proa Latam, società di consulenza per l’export nei Paesi dell’America Latina e per l’import di prodotti latinoamericani in Italia.
Dal 2009, il fondatore e CEO di Proa Latam, Antonino Di Marco, vive tra l’Italia e l’America Latina, guidando un team dislocato in Messico, Uruguay e Italia.
Mercoledì 17 e giovedì 18 settembre 2025 a Milano, all’interno della fiera Go International presso l’Allianz MiCo – Milano Convention Centre, il team di Proa Latam sarà presente per illustrare le opportunità di business nella regione latinoamericana, con due appuntamenti: l’America Latina Expo (17 – 18 settembre, registrazione visitatori qui), e la terza edizione dell’America Latina Day (18 settembre 2025, ore 14.40 – 16.50, presso Space 4, registrazione visitatori qui).
Spiega Antonino Di Marco: «Desideriamo ampliare l’orizzonte dell’export italiano verso la regione latinoamericana. In un momento in cui l’Italia punta a raggiungere 700 miliardi di euro di export, mentre le dinamiche economiche globali stanno cambiando, l’America Latina, che oggi rappresenta meno del 4% del nostro export, diventa una Regione di grande rilevanza alla quale guardare. Non è soltanto un continente ricco di sapori, colori e profumi: è una concreta opportunità di business, ancora non colta appieno. Attraverso workshop e momenti di networking con aziende italiane già attive sul territorio, buyer locali e consulenti specializzati, scopriremo quali mercati “minori”, come Colombia, Perù, Cile, Paraguay e Centro America, offrono oggi reali margini di crescita; quali dati, tendenze e strumenti permettono di intercettare la domanda locale e leggere i segnali di mercato; come approcciare Paesi complessi come l’Argentina senza rimanere scottati. L’America Latina è oggi, infatti, una delle aree più promettenti per chi cerca nuovi sbocchi, investimenti e partnership strategiche. Dalla logistica all’e-commerce, dalla consulenza legale alla formazione, passando per il digitale, la finanza e l’innovazione tecnologica».