L’apertura e le attività del Museo Marabini-Martac a Mentone

Nell’immagine: la sede del Museo Marabini-Martac. Mentone (Francia).

Il 15 giugno 2025 a Mentone è stato inaugurato il Musée Marabini-Martac.

Il museo si trova in quella che fu la sede dell’Hotel Des Ambassadeurs, uno dei più prestigiosi alberghi di Mentone.

Mauro e Liana Marabini, italiani residenti nel Principato di Monaco dagli anni Novanta, hanno riconvertito l’hotel, di loro proprietà, in questo spazio culturale.

Imprenditori, collezionisti e mecenati, i coniugi Marabini hanno progettato questo luogo affinché esso sia utilizzabile in diversi modi.

Vi sono esposte più di 900 opere tra dipinti, sculture, fotografie, libri, manoscritti di artisti e scrittori come Petrarca, Francisco de Zurbarán, Rabelais, Anton van Dyck, Emily Dickinson, Oscar Wilde, Jean Cocteau, Lucio Fontana, Robert Rauschenberg, Jean-Michel Basquiat, Banksy, in un’armonia di stili ed epoche.

Una galleria didattica offre la possibilità alle scuole di partecipare a corsi di storia dell’arte.

La sala di musica è lo spazio dedicato ai concerti.

Nella Biblioteca è possibile ammirare la collezione completa delle litografie usate per illustrare il libro Les songes drolatiques di Rabelais, firmate a mano da Salvador Dalí.

Inoltre, c’è uno spazio dedicato al cinema che contiene una collezione di affiche di film a tema gastronomico come La Grande abbuffata, Chocolat, Vatel, Lunga vita alla Signora, Déjeuner sur l’herbe.

Le sale del museo possono essere affittate e permettono di ospitare conferenze, presentazioni di libri, saloni del libro, eventi privati, pranzi, proiezioni di film, workshop aziendali.

Fino al 15 dicembre 2025 il museo è aperto dal mercoledì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00.

Dal 16 dicembre 2025 all’11 gennaio 2026: chiuso.

Biglietto d’ingresso standard per gli adulti: 10 €.

Ingresso gratuito per: bambini con età fino a 12 anni; Soci dell’Associazione Amici del Museo Marabini-Martac; Soci dell’Associazione dei Mecenati dei Musei Vaticani.

Sono previsti sconti sul biglietto d’ingresso per: residenti a Mentone; persone dai 12 ai 25 anni d’età; studenti; persone con disabilità.

Visite guidate per gruppi, associazioni e scuole, con prenotazione obbligatoria: min. 12, max. 20 persone.

Tutte le informazioni sulle modalità di accesso sono qui.

Attualmente, nel museo è esposta anche una selezione di sculture in terracotta del XIII secolo realizzate durante il periodo del regno Majapahit, che raggiunse l’apice tra il XIII e il XV secolo nei mari dell’attuale Indonesia. Il libro Majapahit: Sculptures from a Forgotten Kingdom di Agus Aris Munandar (Arnoldsche Art Publishers) è dedicato a questa affascinante civiltà del Sud-Est Asiatico, e verrà presentato sabato 2 agosto 2025 alle 18:30 nel Museo (3 rue Partouneaux, 06500 Menton) con gli interventi di Enrico Bertuzzi, collezionista e mecenate di libri, e Antonio Morabito, ex diplomatico in Indonesia.

«Questo spazio è stato concepito come uno spazio di risonanza tra artisti, al di là del tempo, delle culture o delle origini, dove tutti condividono un comune modo di pensare, creare e sentire. È questo legame invisibile ma profondo che unisce i creatori nel corso della Storia e affascina. Troppo spesso i musei confinano le opere in categorie, periodi o scuole, rischiando di soffocarne la vitalità. Ma ogni opera porta con sé echi di altre opere. Parlano di bellezza, umanità e memoria collettiva. Il loro vero significato si rivela quando le mettiamo una accanto all’altra, quando permettiamo loro di interagire, libere dalle consuete classificazioni. Qui, dimentichiamo i punti di riferimento tradizionali e ci lasciamo sorprendere dai parallelismi, dai contrasti, dalle connessioni. Ci apriamo a dialoghi inaspettati. Scopriamo ciò che i musei tradizionali non sempre permettono: confronti visivi ricchi di significato. È con questo spirito che nasce questo Museo: liberare le opere dalla loro cronologia o dal loro autore, riunendole secondo la loro sensibilità, seguendo affinità estetiche e iconografiche. Un po’ come nelle antiche camere delle meraviglie, dove l’emozione guidava l’esposizione. Il nostro è uno spazio dove le opere trovano voce e l’arte è un concetto accessibile a tutti», spiega Liana Marabini, Direttrice del Museo Marabini-Martac.