Gli italiani e la lettura

Questa settimana si sono tenuti a Roma gli Stati Generali dell’Editoria 2008, organizzati dall’AIE – Associazione Italiana Editori. Ci sono andato.

Due giorni intensi, chiusi ieri, che hanno trattato un tema complesso e delicato per lo sviluppo del Paese: il rapporto tra la lettura di libri e il futuro della società. Sono intervenuti i ministri Bondi (Beni e Attività Culturali), Gelmini (Istruzione) e Meloni (Gioventù).

L’editoria in Italia nel 2008 vale 3,7 miliardi di euro (fonte: Ufficio Studi Associazione Italiana Editori). Ormai da qualche anno, il mercato segna una fase di rallentamento. Le cause sono molteplici e per comprenderle bisogna ragionare anche sui giovani, coloro i quali avranno in mano la società del futuro. Quanto leggono i giovani italiani? E’ stata presentata una ricerca condotta dall’Istituto IARD, che studia anche la correlazione fra la lettura di libri e la mobilità sociale, verificando che i libri possono essere ascensori sociali. I giovani italiani leggono un po’ più dei loro genitori ma il dato è decisamente inferiore se confrontato con il resto d’Europa. Ciò che rimane ancora molto forte è il legame con la famiglia d’origine, che rispecchia i comportamenti di lettura: maggiore è la propensione alla lettura in famiglia, maggiori saranno le probabilità che si diventi lettori. E le spese delle famiglie per la cultura sono in decremento da un decennio…

Non va dimenticato, poi, che per gli adulti i comportamenti dei giovani tendono ed essere tutti uguali mentre ad una analisi più approfondita si apre un panorama ben più diversificato. Altri due soggetti che possono aiutare gli adolescenti nei percorsi della lettura sono i librai e le biblioteche sul territorio.

Anche all’estero ci sono stati cali nel settore dell’editoria e, paradossalmente, proprio l’esiguità del mercato interno italiano ha "protetto" rispetto allo scenario internazionale. Ma in Europa sono in atto strategie incisive per stimolare maggiormente la lettura: in Gran Bretagna il 2008 è il National Year of Reading: la lettura come risorsa per uscire dalla povertà. In tal senso è stata avviata una operazione di ridefinizione del concetto di lettura per correggere l’immagine del lettore come persona noiosa e solitaria, come sottolineato da Honor Wilson-Fletcher, project director del National Year of Reading. Anche in Spagna viene compresa l’importanza della lettura, con gli importanti fondi stanziati dal Governo, come ha testimoniato Rogelio Blanco Martinez, direttore generale del Ministero della Cultura Spagnolo e responsabile del Plan de Fomento de Lectura.

Particolare attenzione è stata posta al settore dell’editoria scolastica, i cui destinatari sono 7 milioni e mezzo di studenti (fonte: Associazione Italiana Editori). Il tema tocca numerose aree: il costo dei libri, la loro considerazione come investimento per il futuro o meno da parte delle famiglie, la formazione dei docenti, l’universo degli adolescenti di oggi, il progressivo cambiamento intervenuto nei processi di apprendimento attraverso le tecnologie digitali, i provvedimenti ministeriali e il quadro normativo. La sensazione netta è che ci sia necessità di chiarezza come mai prima.

E come ha sostenuto Roger Abravanel – autore del recente libro Meritocrazia. Quattro proposte concrete per valorizzare il talento e rendere il nostro Paese più ricco e più giusto (Garzanti) – la spesa scolastica non ha impatto sulla qualità scolastica. Fino alle scuole elementari, l’Italia occupa posizioni di alta classifica ma quando si passa ai successivi livelli d’istruzione la situazione peggiora notevolmente. E ritorna il tema della mobilità sociale molto bassa in Italia.

Ferruccio De Bortoli, direttore responsabile de Il Sole 24 Ore, ha sollevato questioni centrali chiedendo di ragionare sulla correlazione fra scarsa propensione alla lettura e mobilità sociale, rilevando la caduta vorticosa della considerazione sociale degli insegnanti quando invece dovrebbe essere ai primi posti come in passato, ed osservando come il libro venga considerato un consumo superfluo: l’amaro dato che emerge dagli Stati Generali dell’Editoria di quest’anno e che poggia su un luogo comune che si riproduce costantemente.

Al termine della due giorni è stato lanciato l’appello dell’AIE, che ha prodotto anche un libro bianco dal titolo Scommettere sui giovani. Materiali per una discussione (info: qui).