Qualche giorno fa, avevo scritto qui del film Il caso dell'infedele Klara di Roberto Faenza. Questa mattina, a Roma, sono andato all'anteprima del film.
La gelosia, tema tanto antico quanto attuale. Attraverso l'occhio del cinema, Faenza ha trattato con una punta di ironia i tormenti che questo sentimento può provocare. E' curioso anche come la sicurezza – sensazione diventata la preoccupazione quotidiana di moltissime persone – possa investire in maniera soffocante il rapporto sentimentale tra due persone. La sicurezza di non essere traditi dalla persona amata, la sicurezza di controllare la vita dell'altro o dell'altra, la sicurezza di essere sicuri…
Girato tra Praga e Venezia, due città con un fascino diverso, il film si snoda sul doppio binario di due coppie che vedono la loro vita corrosa dalla gelosia. Le donne sono il centro del racconto, ma la prospettiva del film è maschile. L'aspetto interessante è che Pavel, l'ipotizzato amante di Klara, non assume un ruolo fondamentale nella narrazione. L'attenzione è concentrata sul gioco di scambi tra Luca, il compagno di Klara ossessionato dalla gelosia, e Denis, l'investigatore privato che nel rapporto con il cliente Luca perde il distacco professionale e prova sensazioni che lo porteranno a ridefinire la sua vita.
Non mancano alcune scene erotiche, girate in modo ricercato e mai volgari. I temi dell'amore e della gelosia hanno una lunga tradizione in molte discipline e l'uso di tecnologia nel film dà contemporaneità alla storia. Ma la tecnologia fornisce dati, che poi sta all'uomo utilizzare o meno. Come fa Denis quando distrugge alcune prove.
Lasciamo il finale agli spettatori, in una storia dove si mescolano con abilità i sentimenti, le pulsioni, le contraddizioni dell'amore, in un gran ballo dove è in gioco la vita. Una prova di cinema d'autore dove regia, sceneggiatura e cast sorreggono bene la narrazione.