Ancora sulla Giornata della Creatività del 30 giugno a Roma, dopo il post precedente sull'iniziativa.
Ho assistito alla prima sessione dell'evento, aperta dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che ha dichiarato:"Crediamo molto nella creatività e nel talento come valore aggiunto per il territorio. L'area romana è fertile ma spesso manca di coesione: stiamo lavorando per fare squadra. Per la Provincia di Roma, questa è una scommessa importante che può essere vinta".
Ha proseguito Gian Paolo Manzella, direttore del Dipartimento di Innovazione e Impresa della Provincia di Roma:"C'è un paradosso: Roma non è ancora percepita come una città creativa. Credo che ciò sia dovuto alla mancanza di una narrativa adeguata, che può essere raggiunta facendo dialogare la pubblica amministrazione con gli attori della creatività".
Daniela Ubaldi, direttrice responsabile della rivista Next Exit – Creatività e Lavoro, ha presentato il libro RomaCreativa affermando:"Roma è diversa da quella che immaginiamo: la città che vedo, in qualità di giornalista culturale, è diversa da ciò che mostrano gli indicatori tradizionali. RomaCreativa è una prima lista: chi fa creatività in questa città, ha la consapevolezza di operare in un luogo dove c'è molto da fare. Inoltre, è una città giovane nelle sue attività: ad esempio, è bassa la barriera all'ingresso nell'organizzazione di eventi. La Roma creativa è estremamente eterogenea e il libro va letto come un viaggio".
Successivamente, ha preso la parola Luca De Biase, responsabile di Nòva24 – Il Sole 24 Ore:"Parlando di creatività, parliamo di economia: creatività è economia. Nell'epoca della conoscenza, il valore è immateriale: la produzione di valore non può che essere la creatività. Abbiamo due polarità, entrambe significative: c'è chi porta grande valore al sistema e c'è chi trasporta il valore e lo mette a disposizione di tutti. In Italia, si fatica a fare rete. Ma le città sono e saranno sempre più la grande rete di distribuzione primaria. E rientra negli scopi dell'attività pubblica connettere efficacemente gli attori coinvolti nei processi di innovazione".
A seguire, Carlo Alberto Pratesi, docente di marketing all'Università degli Studi di Roma 3, ha spiegato:"Per diventare brand, un marchio deve avere tre caratteristiche: sublimazione, resilienza, capacità di estendersi. Nel caso di Roma, sono più che mai necessarie sintesi e coerenza: decidere cosa si vuole dire è una scelta strategica, e successivamente bisogna proseguire utilizzando la strategia decisa. Secondo alcuni osservatori internazionali della creatività e dell'innovazione come Edward De Bono e Kevin Kelly, gli italiani confondono la creatività con il concetto di 'fashion'. Creatività, invece, è capacità di risolvere i problemi".
Umberto Croppi, assessore alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, ha affermato:"Bisogna creare una coscienza collettiva sulle potenzialità creative del territorio romano. Roma è una stratificazione di contemporaneità che si sono accumulate nel tempo".
Ha concluso Pekka Timonen, presidente del Comitato Promotore di Helsinki Capitale Mondiale del Design 2012:"Il design non è qualcosa che si 'compra': è qualcosa che, nel caso di Helsinki 2012, pervade tutta la città. L'embedded design è un approccio centrato sull'essere umano, per aggregare il design nella vita delle persone. L'innovazione è il prodotto della sinergia fra tecnologia, arte e design, ed economia".