In tempi di pessimismo generale come quelli attuali, dare uno sguardo alle start up è utile per molti motivi e significa, tra l'altro, osservare indizi sul futuro, intuire trend globali, vedere quali sono le aree di business più promettenti, capire quali sono le idee più innovative prodotte nel mondo.
Anche se mancano ancora tre mesi alla fine di quest'anno, ieri Business Insider, affidabile sito web americano specializzato in business e tecnologia, ha pubblicato la propria classifica 2011 delle 100 start up digitali di maggior valore nel mondo – The 2011 Digital 100: The World's Most Valuable Startups.
Agli anglosassoni piace fare classifiche di ogni tipo. E, in questo caso, Business Insider ha iniziato a costruire il ranking delle start up digitali nel 2007, partendo dall'analisi di 25 società per arrivare alle 100 di oggi, attraverso un progressivo ampliamento della ricerca e in base alle informazioni disponibili sulle società. La metodologia di valutazione utilizzata è qui e si basa soprattutto su parametrici economici e finanziari.
Va ricordato, inoltre, come nel caso delle start up basate sul web e sulla tecnologia sia complesso stabilire a priori il valore "oggettivo" dell'azienda, poiché la società è ancora in fase di sviluppo, i bilanci non sono ancora consolidati e la risposta definitiva, come di consueto, la dà il mercato. Rispetto al tempo delle dotcom (soprattutto nel periodo 1998 – 2000), le start up tecnologiche di oggi sembrano avere, in generale, un tipo di business più concreto e una struttura finanziaria più solida, anche se i rischi di bolla vanno tenuti a mente quando si tratta di settori hi-tech.
Il lato positivo è rappresentato dal fatto che le aziende innovative di recente costituzione possono aiutare realmente nella creazione di nuovi lavori e posti di lavoro. A patto, naturalmente, che siano gestite in maniera assennata. Qui i pareri, anonimi, di alcuni dipendenti che lavorano in aziende presenti nella classifica 2011 Digital 100 di Business Insider.
La classifica dalla prima alla centesima posizione è qui, e le posizioni rispecchiano il valore stimato in dollari dell'azienda (es. dagli 80 miliardi stimati per Facebook, in prima posizione, ai 75 milioni stimati per SB Nation, in centesima posizione). Nessuna presenza italiana in questa classifica. Ottantove presenze per gli Usa, tre presenze per la Gran Bretagna, due presenze per la Finlandia, una presenza ciascuna per Cina, Brasile, Francia, Svezia, Russia, Canada.
La top ten di quest'anno.
1. Facebook (social networking – Usa)
2. Zynga (social gaming – Usa)
3. Groupon (daily deals – Usa)
4. Twitter (social networking, microblogging and messaging – Usa)
5. Dropbox (computer and file sync – Usa)
6. Wikimedia Foundation – Wikipedia (user generated content and no-profit – Usa)
7. Vente-Privee (high-end e-commerce – France)
8. LivingSocial (daily social deals and e-commerce – Usa)
9. Craiglist (classified ads – Usa)
10. Palantir Technologies (analytics software – Usa)