Per chi apprezza lo stile cinematografico di Spike Lee, è in arrivo un “regalo di Natale”.
Shelton Jackson Lee – regista e attore cinematografico statunitense nato nel 1957 -, noto al pubblico internazionale con il nome di Spike Lee, sarà a Roma, mercoledì 10 dicembre 2014 per l’evento di apertura del ciclo di incontri 2014-2015 de Il Gioco Serio dell’Arte, a Palazzo Barberini presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica, via delle Quattro Fontane, 13, ore 18, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti in sala.
Si tratta di una iniziativa ideata nel 2006 da Massimiliano Finazzer Flory – attore e regista teatrale italiano che lavora tra Milano e New York, dal 2008 al 2011 è stato assessore alla Cultura del Comune di Milano – in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico per il Polo Museale della Città di Roma e con il sostegno aziendale de Il Gioco del Lotto. Il tema generale degli incontri è la relazione fra l’arte e l’essere umano, e negli anni scorsi hanno dibattuto su questo argomento con Finazzer Flory, tra gli altri, l’artista Vanessa Beecroft, il critico d’arte Achille Bonito Oliva, l’architetto Daniel Libeskind. Dopo l’incontro con Lee, si svolgeranno quelli con il regista cinematografico Paolo Virzì (lunedì 19 gennaio 2015) e con il critico d’arte Philippe Daverio (febbraio 2015). In particolare, durante questa edizione verrà affrontato il tema delle biografie, intese come storie di popoli, di personalità eccezionali e di persone comuni.
Il dialogo tra Finazzer Flory e Lee partirà da tre domande: quanto conta l’agonismo nella vita contemporanea? Quale relazione esiste fra l’arte e l’agonismo? L’arte è stata ispirata e motivata dall’agonismo?
I due si sono conosciuti a New York in occasione di un incontro di basket, sport del quale entrambi sono appassionati: Lee è tifoso dei New York Knicks, e a livello calcistico ha dichiarato di essere un simpatizzante dell’Inter, della Roma e dell’Arsenal.
Cinema e diritti civili sono il nucleo essenziale delle opere audiovisive di Spike Lee, considerato come uno dei più significativi e controversi registi afroamericani di sempre. E in un’epoca di forte competizione come questa, l’agonismo e l’evoluzione delle dinamiche sociali sono temi certamente di attualità.