Per gli italiani, la casa è uno dei beni più importanti.
E spesso si tratta di una casa di proprietà.
Ma la crisi economica di questi anni sta spingendo gli italiani ad esplorare nuove strade per mettere a reddito le proprietà immobiliari di cui si dispone. Che sono di varia natura: casa di famiglia, immobili ereditati, appartamenti acquistati con i propri guadagni, nuda proprietà, multi-proprietà, per citare alcuni casi.
Il mondo del real estate comprende un variegato insieme di costruzioni, e anche in Italia ci sono alcune innovazioni in corso nel mercato immobiliare. Soprattutto al di là del tradizionale concetto di albergo.
Ad esempio, Sweetguest è una startup italiana – fondata da Rocco Lomazzi, Edoardo Grattirola, Jacopo Vanetti, Andrea De Spirt, nel 2016 – che ha creato un software (chiamato Booking Booster) in grado di ottimizzare la visibilità della propria casa su AirBnB (nota piattaforma web, nata negli Usa, usata da chi cerca affitti per periodi brevi).
In particolare, Sweetguest si occupa di valorizzare e mettere in evidenza l’annuncio di chi affitta su AirBnB, sfruttando le potenzialità della casa (o appartamento) per riuscire a massimizzare la sua visibilità online, in modo da ricevere più prenotazioni possibili.
La startup, inoltre, gestisce il rapporto con gli ospiti, a distanza (garantendo una comunicazione 24 ore su 24, 7 giorni su7), coordinandosi con chi è presente in loco e dando la possibilità al proprietario di monitorare prenotazioni e guadagni tramite una app dedicata. Il servizio è pensato anche per multi-proprietari e property managers che desiderano sfruttare un ulteriore canale di visibilità.
Dopo l’esordio a Milano, Sweetguest ha in programma di ampliare le zone coperte, arrivando anche a Roma, Firenze, Venezia.
I fondatori sono partiti dalla domanda “Come possiamo far guadagnare di più chi affitta?”, e la risposta si è tradotta nel progetto Sweetguest, che finora ha ricevuto finanziamenti per 1 milione di euro.
“Vogliamo contribuire a creare un forte valore turistico anche per le zone del nostro Paese che al momento non sono pienamente ‘sfruttate’ – affermano Lomazzi e Grattirola –. Il connubio tra AirBnB e il nostro servizio può valorizzare il nostro Paese e ci aiuta a intercettare turisti provenienti anche dall’estero. È innegabile, infatti, l’importanza di una piattaforma come AirBnB, che attira turisti da ogni parte del mondo. Queste opportunità si amplificano al massimo se è presente anche una gestione professionale dei vari immobili, gestione che Sweetguest garantisce sia online che offline. Offline solamente per la zona di Milano, al momento, ma stiamo lavorando per garantire la gestione offline anche in altre città italiane”.
E si stanno affacciando sul mercato anche altri soggetti.
Come Italianway: startup nata nel 2016 a Milano, fondata da Gianluca Bulgheroni e Davide Scarantino, attiva nel mercato degli affitti di breve periodo a Milano, tramite il modello dell’ospitalità diffusa. Italianway ha chiuso il 2016 con un fatturato di 3,5 milioni di euro e con 300 appartamenti in gestione a Milano; per il 2017, i fondatori prevedono di chiudere l’anno con 400 appartamenti in gestione e un giro d’affari di 7 milioni di euro. Attualmente, i dipendenti sono 40, tutti assunti a tempo indeterminato, giovani, con conoscenza di almeno tre lingue, ed un indotto di ulteriori 80 persone impiegate fra imprese di pulizie e manutenzione. Per i turisti che usano i servizi di Italianway, c’è anche un assistente personale a disposizione che, oltre a garantire la qualità del soggiorno, dà consigli su luoghi interessanti da visitare a Milano. Oltre alla città meneghina, sono disponibili appartamenti anche ad Arma di Taggia e a Sanremo (sulla costa della Liguria).
Spiega Gianluca Bulgheroni, co-fondatore di Italianway: “Il rendimento medio per chi affida la casa a Italianway è del 5% circa annuo sul valore dell’immobile. Desideriamo valorizzare al meglio gli immobili sfitti – che solo a Milano sono 30 mila appartamenti – restituendo loro una nuova vita. Inoltre, vogliamo contribuire alla riqualificazione di quartieri finora considerati meno turistici, e attrarre in città, grazie alle nuove forme di turismo esperienziale, persone che altrimenti non sarebbero venute. E vogliamo creare posti di lavoro, soprattutto per i più giovani”.