Nel mondo della finanza internazionale, lo statunitense Warren Buffett (nato nel 1930 negli Stati Uniti) è considerato come una leggenda vivente.
L’Oracolo di Omaha (il soprannome con il quale viene chiamato nel mondo degli affari) ha dedicato quasi tutta la propria vita ad investire denaro in aziende e in attività imprenditoriali. La Storia è stata dalla sua parte: nel suo lavoro di investitore, ha potuto cavalcare la buona crescita che l’industria e il capitalismo americani hanno avuto nella seconda metà del XX secolo. Certamente, si è trovato nell’epoca di espansione del commercio successiva alla II Guerra Mondiale. Ma Buffett è riuscito a diventare una delle persone più ricche del mondo (da decenni è stabilmente fra le prime dieci persone più ricche della Terra) soprattutto grazie al proprio modo di investire.
In estrema sintesi, la sua filosofia di investimento è questa: acquistare azioni di aziende che hanno business stabili e di cui si possono prevedere, con una stima attendibile, i ricavi e gli utili. In seguito, tenere gli investimenti in queste aziende per molti anni, in modo che l’interesse composto – che Albert Einstein (1879 – 1955) definiva come un miracolo della matematica – moltiplichi il valore del denaro investito in quelle aziende.
Questo approccio (semplice, ma non banale) ha consentito a Buffett di accumulare un grande patrimonio nel corso del tempo. Oltre ad essere un investitore, Buffett è anche un dirigente d’azienda: la Berkshire Hathaway è l’azienda che presiede, coadiuvato da un team di esperti di investimento, tra i quali spicca Charlie Munger, suo socio da moltissimi anni. La Berkshire Hathaway si occupa di investire in una varietà di business, soprattutto (ma non esclusivamente) negli Usa, in particolare nei settori dell’industria, della finanza, delle assicurazioni e riassicurazioni, delle infrastrutture, delle proprietà immobiliari, dell’energia e dei beni di consumo. Tecnicamente, chiunque può investire nella Berkshire Hathaway: ma bisogna tenere presente che sul mercato finanziario esistono due classi di azioni di questa azienda: le azioni di classe A (ad oggi, quotate a 274 mila dollari al pezzo) e quelle di classe B (ad oggi, quotate a 183 dollari al pezzo).
Nel corso della propria vita, Buffett ha incontrato molti imprenditori e molte persone note: è un caro amico di Bill Gates, e molti anni fa ha conosciuto anche Walt Disney (1901 – 1966). Come spesso accade quando si tratta di personalità molto particolari, anche Buffett ha diverse sfaccettature: dal suo senso dell’umorismo fino all’atteggiamento nei confronti dei suoi figli, dal suo stile di vita da “buon padre di famiglia” fino al suo modo di comunicare con gli azionisti della Berkshire Hathaway.
Per decenni, Buffett non ha voluto investire in business tecnologici, preferendo l’investimento in aziende di tipo value, attive in business tradizionali. Per un uomo della sua generazione, cresciuto con l’industria manifatturiera tradizionale, l’alta tecnologia rimaneva un mondo un po’ distante. Inoltre, dal punto di vista finanziario, molte aziende hi-tech hanno un andamento con forti accelerazioni e forti frenate, che lui non gradisce. Queste convinzioni gli hanno permesso di evitare agevolmente lo scoppio della bolla dei titoli hi-tech dei primi anni Duemila. Ma negli ultimi anni, Buffett ha parzialmente cambiato idea sui titoli del settore tecnologico, investendo in IBM e in Apple. Naturalmente, seguendo sempre il suo approccio di fondo agli investimenti.
Qualche giorno fa, Buffett ha dichiarato che fra 100 anni l’indice Dow Jones (uno degli indici di riferimento della Borsa americana) sarà arrivato a un milione di punti (al giorno d’oggi, oscilla fra i 22 mila e i 23 mila punti). Alcuni pensano che questa stima sia persino troppo prudente. Ma sta di fatto che questa dichiarazione di Buffett rispecchi il suo tradizionale ottimismo sulla Borsa americana. «Mai scommettere contro gli Stati Uniti», è solito affermare Buffett.
Nel corso degli anni, sono stati anche pubblicati molti libri su Warren Buffett: alcuni più centrati sulla sua personalità, altri più focalizzati sul suo stile di investimento.
Tra i libri di finanza che ho letto, c’è anche How Buffett Does It. 24 Simple Investing Strategies from the World’s Greatest Value Investor di James Pardoe (Principal Attorney Pardoe & Associates), pubblicato da McGraw-Hill (si trova anche su Amazon). Si tratta di un libro che acquistai a Londra nel 2005. Per molti versi, dodici anni fa significano un altro mondo e un’altra epoca. Ma le strategie di investimento spiegate da Pardoe in questo libro sono ancora valide. Il libro è scritto in inglese, e per chi sa leggere in inglese si tratta di una buona lettura introduttiva al mondo degli investimenti.
In Italia, tra gli esperti di finanza che seguono lo stile di investimento di Buffett, c’è anche Francesco Carlà, classe 1961, fondatore e presidente di Finanza World. Per chi cerca indicazioni operative su aziende italiane, europee, statunitensi sulle quali investire, ci sono i servizi a pagamento proposti da Finanza World.
Il denaro, d’altra parte, ha fatto parte della Storia dell’umanità fin dai tempi più antichi.
Lo sa bene, ad esempio, William N. Goetzmann, docente di Finanza e direttore dell’International Center for Finance della Yale University (USA). Dal 12 ottobre 2017, sarà disponibile in lingua italiana il suo libro Denaro. Come la finanza ha reso possibile la civiltà, pubblicato dalla casa editrice il Saggiatore. In questo volume, Goetzmann spiega come la finanza sia stata il principale fattore di sviluppo della civiltà nel mondo. L’autore è anche consapevole di come la finanza sia uno strumento potente, che usato nel modo sbagliato ha causato bolle di mercato, crisi devastanti, debiti insostenibili. Ma il denaro e la finanza hanno consentito e consentiranno alle persone di interagire al di là della sfera limitata delle relazioni fiduciarie personali o tribali. In queste pagine si trova, dunque, una storia ben documentata nella quale sono presenti imperatori, banchieri, usurai, pionieri del commercio, esploratori, matematici geniali, finanzieri acuti e spregiudicati, menti illuminate.
Nell’epoca contemporanea, per il ceto medio occidentale, fare investimenti è diventato importante per poter mantenere un tenore di vita dignitoso anche nel futuro. Farlo avendo la mentalità giusta è il primo, fondamentale, passo.