I formaggi francesi e i formaggi italiani.
Entrambi sono prodotti gastronomici di qualità riconosciuta, ma fino ad oggi le strategie per esportarli al di fuori dei rispettivi Paesi sono state diverse.
In tal senso, la strategia di internazionalizzazione messa in atto dai produttori francesi per fare conoscere e per vendere i formaggi tipici della Francia negli Stati Uniti, sta producendo risultati.
Recentemente, infatti, piccoli e grandi produttori francesi di formaggio hanno creato French Cheese Board: si tratta di una alleanza per valorizzare le eccellenze casearie francesi negli USA, con l’obiettivo di diffondere la cultura culinaria che ruota intorno al mondo del formaggio e supportare tutte le aziende francesi che vogliono esportare le proprie specialità alimentari negli USA. Tramite French Cheese Board, il cliente statunitense viene seguito sia nel mondo fisico – tramite il punto vendita a New York – sia nel mondo digitale – con il sito web e con la comunicazione sui social networks –, venendo guidato nella scelta di formaggi già noti o alla scoperta di nuovi gusti.
Nel negozio di French Cheese Board a New York, attualmente l’unico punto vendita di French Cheese Board al mondo, si trovano esclusivamente formaggi importati dalla Francia. Questo spazio ospita, a rotazione settimanale, una selezione di oltre 1200 varietà di formaggi francesi, ad un prezzo accessibile (dai 6 ai 19 dollari).
Il mercato del formaggio negli Stati Uniti, d’altra parte, è un mercato rilevante: i formaggi artigianali, in Usa, contribuiscono al 40% del fatturato totale del settore. Lo storico apprezzamento degli statunitensi per il formaggio e la domanda in costante crescita hanno determinato un incremento delle vendite e delle varietà disponibili sul mercato. Le vendite si aggirano sui 17 miliardi di dollari, con la vendita diretta di formaggi da parte dei caseifici di produzione propria in forte aumento (oltre il 40% del fatturato totale).
Considerata l’ampiezza del mercato statunitense (un Paese di 325 milioni di abitanti), c’è da chiedersi cosa si potrebbe fare per valorizzare anche le varietà di formaggio create dai piccoli e grandi produttori caseari italiani.
«In Francia, il formaggio – spiega Lucio Miranda, presidente di ExportUSA, società di consulenza che aiuta aziende e professionisti italiani ad entrare nel mercato americano, con sedi a Rimini e New York – è una colonna portante della dieta quotidiana, lo si consuma dalla colazione alla cena. Ma non ci sono soltanto nomi famosi tra le aziende produttrici. C’è anche una grande varietà di formaggi tipici di marchi minori, fino ad oggi sconosciuti al di fuori della realtà nazionale a causa della mancanza di risorse finanziarie necessarie ad intraprendere un’operazione commerciale di esportazione. Ma c’è stato un modo per superare questo limite ed è ciò che i francesi hanno fatto: grazie ad un progetto finanziato dall’Unione Europea, i piccoli e grandi produttori francesi si sono uniti per rafforzare l’immagine e la rilevanza commerciale dell’industria del formaggio francese. È stata un’idea valida per promuovere i loro prodotti in un mercato complesso come quello degli Stati Uniti. Una innovazione strategica da cui anche le aziende italiane dovrebbero imparare. In questo caso, si tratta di formaggio, ma in realtà la formula è replicabile anche per altri prodotti e potrebbe essere utilissima per le aziende italiane che non hanno le risorse per sostenere un’azione efficace di internazionalizzazione, soprattutto a livello legale e di marketing».