La cybersecurity è ormai tra i temi più importanti nel mondo tecnologico.
La sicurezza di comunicazioni, transazioni, dati, è diventata una questione globale, con conseguenze sia nel campo aziendale sia nel campo politico.
Oltre ad essere una questione tecnica, la cybersecurity è anche una vicenda che riguarda tutti, poiché tutti (o almeno, la stragrande maggioranza delle persone), al giorno d’oggi, maneggiano strumenti tecnologici, a partire dallo smartphone.
Dall’Italia, arriva una startup che intende innovare e migliorare i sistemi di cybersecurity.
Si tratta di Exein: startup di cybersecurity, fondata a luglio 2018 da Gianni Cuozzo, con sede a Roma. L’idea di Cuozzo è quella di proteggere la sicurezza dell’Internet of Things e il Controllo di Supervisione e Acquisizione Dati attraverso la sicurezza del firmware. Exein è stato concepito principalmente come middleware di protezione continua del firmware incentrato sui problemi di cybersecurity legati all’hijacking, e può essere utilizzato anche per raccogliere e implementare metriche dell’utilizzo di banda e del consumo di energia, integrazione di algoritmi di prevenzione guasti, metriche di distribuzione hardware nelle reti, analisi di utilizzo sui dispositivi connessi, utilizzo dei protocolli di net discovery, push passivo di aggiornamento del firmware e trattamento dei processi di garanzia.
Exein ha appena ricevuto un finanziamento di 2 milioni di euro – Round A – da United Ventures, una delle principali società di venture capital italiane, guidata a Milano da Massimiliano Magrini e Paolo Gesess. Si tratta, fino ad oggi, dell’investimento più importante di sempre nel settore della cybersecurity in Italia.
In particolare, Exein sta sviluppando un software per la sicurezza del firmware che può operare offline senza la necessità di cloud computing e si integra direttamente nel firmware grazie ad un’ottimizzazione di codice avanzata. Questo software middleware per la sicurezza del firmware può essere inserito nell’hardware per difenderlo dall’interno, operando direttamente sul firmware a un livello più profondo.
Attualmente, l’Internet of Things e le piattaforme connesse vengono protette e ottimizzate utilizzando gli standard di sicurezza più recenti, tuttavia ciò non avviene per il firmware. I produttori di hardware sono in competizione per creare componenti più economici, così da poter incrementare le vendite, espandere il proprio database di utilizzatori e quindi fornire quei dati alle compagnie di profilazione. Di conseguenza, il budget dedicato al firmware risulta insufficiente (meno del 30% del budget totale per singolo dispositivo) e soltanto l’1% è destinato alla sicurezza, lasciando così un enorme margine di vulnerabilità.
In un mondo sempre più interconnesso come quello attuale, dove il numero di attacchi e di sfruttamenti del firmware aumenta del 50% ogni anno, i problemi di firmware costituiscono una minaccia rilevante per la vita pubblica e privata delle persone, poiché i dispositivi possono essere hackerati per far compiere loro azioni non autorizzate, come chiusure di sistema casuali o raccolta di credenziali.
La soluzione proposta da Exein include un sistema di inversione automatica e di compilazione, controllo continuo del firmware e controllo minacce dinamico direttamente sul dispositivo attraverso l’apparecchiatura di rete, effettuando tutte le sue operazioni senza consumare potenza computazionale esterna né memoria, e di operare senza una connessione internet. Tra le principali caratteristiche: la dotazione di intelligenza artificiale distribuita a livello locale e nel cloud, l’autonomia, il monitoraggio offline, la profilazione precisa del comportamento dell’hardware, la presenza di un sistema di apprendimento parallelo che crea una corretta analisi di pattern, abilitando così la creazione di un modello di funzionamento ideale.
Gianni Cuozzo, fondatore e CEO di EXEIN, spiega: «Il mercato dell’Internet of Things si appresta a raggiungere un valore di 267 miliardi di dollari entro il 2020. Il mercato del controllo di supervisione e acquisizione dati, nello stesso periodo, toccherà i 32,7 miliardi di dollari e, con il 90% dei firmware vulnerabili, è chiaro quanto sia necessaria una soluzione unica. Exein non è solo un’applicazione di retrofitting, ma è anche compatibile con la maggior parte dei firmware, come ad esempio i firmware baremetal, i firmware basati real-time e quelli basati su Linux. Desideriamo che i nostri strumenti per la cybersecurity vadano a vantaggio di numerose aziende ed enti pubblici».
Massimiliano Magrini, Co-Fondatore e Managing Partner di United Ventures, ha sottolineato: «Ciò che determina il successo di una start up sono le persone che la guidano, e con Exein stiamo investendo su un imprenditore di grande talento e con esperienza. Analista in workshop della NATO e delle Nazioni Unite, nominato per il premio Innovatori Under 35 del MIT Italia, Cuozzo si è dimostrato eccellente nel mettere insieme capacità imprenditoriali e capacità tecniche. Siamo entusiasti di investire nella sua azienda e nel suo obiettivo di proteggere la privacy e la sicurezza di milioni di persone in tutto il mondo».