Anghami: la prima azienda tecnologica araba quotata al Nasdaq

Nell’immagine: a sinistra, Elie Habib; a destra, Eddy Maroun; co-fondatori di Anghami.

Di cosa si occupa Anghami?

Di streaming musicale.

Ecco il core business della prima azienda tecnologica araba sbarcata al Nasdaq, il 4 febbraio 2022, con il ticker ANGH e una valutazione di 330 milioni di dollari.

Fondata nel 2012, Anghami è stata la prima piattaforma di streaming musicale a digitalizzare la musica nella regione MENA. Oggi ha 75 milioni di utenti registrati e un catalogo di 72 milioni di brani e contenuti concessi in licenza dalle principali etichette arabe, da artisti indipendenti e da distributori.

Con sede principale ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), Anghami ha uffici anche a Beirut, Dubai, Il Cairo e Riyadh, può contare su una rete di 40 partners nel settore delle telecomunicazioni e opera in 16 paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, con tre mercati di riferimento: Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Egitto. Il servizio è disponibile nelle lingue: arabo, inglese, francese.

Eddy Maroun, co-fondatore e co-amministratore delegato di Anghami, ha commentato: «La quotazione al NASDAQ segna la fine di un lungo viaggio ma anche il memorabile inizio della nostra vita come società quotata in Borsa. Siamo grati ai nostri investitori e partners che hanno reso possibile tutto ciò. Crediamo che i nostri sforzi per adottare un approccio diverso e sfidare lo status quo nel mondo dello streaming rappresentino una grande opportunità per i fan non solo della regione, ma anche per milioni di persone in tutto il mondo che stanno cercando di riconnettersi con le loro radici attraverso la musica. Mentre ci imbarchiamo in questo nuovo capitolo, rimaniamo più impegnati che mai nel nostro obiettivo di espandere il repertorio musicale in lingua araba attraverso iniziative innovative come Anghami Originals, Anghami Labs, concerti live, radio in diretta e contenuti brandizzati».

Elie Habib, co-fondatore e Chief Technology Officer di Anghami, ha dichiarato: «Questo è un momento di grande orgoglio anche per l’intero mondo arabo, così come per i nostri ingegneri, creators e partners in tutto il mondo. Abbiamo iniziato nel 2012 con il sogno di fare la differenza per gli utenti e per gli artisti. E quasi un decennio dopo, con circa il 58% della quota di mercato in Medio Oriente, ci siamo guadagnati un posto non solo nel settore ma anche nel cuore degli amanti della musica in tutta la regione. Vogliamo continuare a trasformare l’industria dello streaming musicale a livello globale collegando fan e artisti, fornendo un’esperienza di streaming unica e concentrandoci su contenuti locali originali e su un ampio catalogo di musica e intrattenimento».