Fin dai tempi più antichi, gli esseri umani hanno bisogno di comunicare, sia per esigenze pratiche sia per bisogni spirituali.
Uno dei fondatori degli studi accademici sulla comunicazione in Italia è Alberto Abruzzese: classe 1942, carriera accademica svolta a Napoli, Roma, Milano, con i suoi molti allievi sparsi tra università, aziende e libere professioni.
Alcuni suoi allievi hanno ormai raggiunto la maturità accademica, come Sergio Brancato e Stefano Cristante.
Brancato insegna Sociologia dei Processi Culturali a Napoli all’Università Federico II, e da molti anni si occupa di ricerche sui comics, sul cinema e sulla televisione, con esperienza maturata nei settori del giornalismo, della sceneggiatura di fumetti e della fiction televisiva.
Cristante insegna Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi a Lecce all’Università del Salento. Nel suo percorso di ricerca: studi sull’opinione pubblica, sulla comunicazione politica e sui consumi culturali giovanili.
Nel 2022, Brancato e Cristante hanno scritto il libro L’avventura umana nella comunicazione. Dal corpo dei Sapiens agli algoritmi, pubblicato da Sossella editore.
In 160 pagine, gli autori passano in rassegna la storia del rapporto tra immaginario collettivo e mezzi d’espressione e di comunicazione, arrivando a trattare anche gli sviluppi più recenti contrassegnati dall’inarrestabile diffusione di tecnologie di comunicazione.
Nel libro si trova anche una nota firmata da Alberto Abruzzese, che già tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila iniziò a ragionare, assieme al suo gruppo di lavoro, sulla natura collaborativa e sulla natura catastrofica dell’innovazione tecnologica. Già all’epoca, si poneva la questione della negoziazione del senso dell’innovazione tecnologica.
Con L’avventura umana nella comunicazione ecco, dunque, un aggiornamento utile non solo per studenti di comunicazione ma anche per chi lavora nei media, nelle istituzioni e nelle imprese.