Il MOCRA – Modernization of Cosmetics Regulation Act è il provvedimento recentemente approvato dalla FDA-Food and Drug Administration che introduce cambiamenti per l’ingresso di prodotti cosmetici negli Stati Uniti.
Le aziende che commercializzano, producono ed esportano prodotti di questo tipo negli USA dovranno registrarsi presso la Food and Drug Administration ed esportare attraverso un importatore anch’esso registrato presso la stessa organizzazione.
«È necessario mettersi subito in moto per ottemperare a quanto stabilito dalla nuova normativa: se le imprese italiane non si conformano al MOCRA, si rischia che la merce venga bloccata dalle autorità competenti», afferma Lucio Miranda, presidente di ExportUSA, società di consulenza che dal 1993 sostiene le aziende italiane ed europee nell’ingresso sul mercato americano statunitense.
Altri aspetti legati alla nuova normativa sono: la nomina di un responsabile da parte dell’azienda produttrice; il rispetto degli standard produttivi che saranno introdotti dalla FDA per la produzione dei prodotti cosmetici (GMP – Good Manufacturing Practice); la preparazione di tutta la documentazione che dimostri la sicurezza del processo produttivo così come quella degli ingredienti utilizzati nella produzione di cosmesi; la dichiarazione in etichetta di eventuali allergeni presenti; la preparazione di tutte le pratiche descrittive del processo produttivo unitamente ai casi che descrivano eventuali problematiche ad esso legate.
Anche gli importatori statunitensi hanno nuovi obblighi.
«Dal 29 dicembre 2023 – precisa Lucio Miranda – anche gli importatori americani di prodotti cosmetici dovranno essere registrati alla FDA. Al momento, la FDA non ha ancora dato accesso all’ambiente di registrazione. Se dovesse emergere che, in sede di registrazione, l’importatore dovrà inserire anche l’elenco dei prodotti da importare, di fatto il produttore sarebbe costretto ad appoggiarsi a un importatore registrato che abbia accettato di registrare i prodotti da importare. È una situazione che, dal punto di vista commerciale, imbriglia l’attività di vendita creando una dipendenza dall’importatore. Per le aziende che già esportano negli Stati Uniti consigliamo vivamente, se non lo hanno già fatto, di aprire una propria società di diritto statunitense e di registrarla come importatore per assicurarsi la necessaria indipendenza e flessibilità operativa sul mercato americano».