Nell’immagine: Charlie Munger (1924 – 2023), finanziere, investitore, vice presidente Berkshire Hathaway.
Ieri, a Los Angeles, si è spento Charlie Munger, all’età di 99 anni.
Nel mondo della finanza era considerato come il “gemello” dell’altrettanto celebre finanziere e investitore statunitense Warren Buffett.
I due si erano conosciuti nel 1959 tramite un comune amico, ma avevano iniziato a lavorare insieme soltanto nel 1978, dopo che Munger aveva liquidato la investment partnership Wheeler, Munger & Co.
Da allora, hanno costituito un duo capace di produrre ottimi risultati per la Berkshire Hathaway: la società di investimenti creata da Warren Buffett negli anni Sessanta negli Stati Uniti.
L’approccio di Munger agli investimenti era ispirato alla seguente convinzione: “a great business at a fair price is superior to a fair business at a great price”.
In una dichiarazione rilasciata ieri Buffett ha reso omaggio al socio e amico Charlie Munger affermando: «Berkshire Hathaway could not have been built to its present status without Charlie’s inspiration, wisdom and participation».
Il 93enne Warren Buffett gestirà ora la Berkshire Hathaway assieme ai vice presidenti Greg Abel, che si occupa dei business al di fuori del settore assicurativo, e Ajit Jain, che segue gli investimenti nel settore delle assicurazioni.
Tra gli imprenditori e investitori italiani che hanno conosciuto Charlie Munger c’è Francesco Carlà, classe 1961, fondatore e presidente dal 1999 della società di informazione finanziaria Finanza World.
Francesco Carlà lo ricorda affermando: «Charlie Munger, partner da sempre di Warren Buffett e vice presidente di Berkshire Hathaway, si è spento con la sua proverbiale serenità a quasi 100 anni, età che avrebbe compiuto il primo gennaio del prossimo anno. Munger ha avuto una carriera di avvocato, imprenditore e finanziere. È stato un uomo generoso, ha avuto due mogli, tanti figli e nipoti e ha donato miliardi di dollari ad opere benefiche e fondazioni. Ma Charlie è stato soprattutto un grande amico di Warren e uno straordinario filosofo della finanza, che ho avuto la fortuna di incontrare personalmente in occasione della mia partecipazione all’Annual Meeting della Berkshire Hathaway nel 2013. Se Charlie potesse commentare la sua stessa morte, probabilmente lo farebbe come faceva spesso, a volte con ironia, nei suoi duetti con Buffett a Omaha: “I have nothing to add”».