Andare all’estero è il nuovo ascensore sociale, secondo il Rapporto Italiani nel Mondo 2024 della Fondazione Migrantes

Oggi, a Roma, è stata presentata l’edizione 2024 del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana.

Giunto alla diciannovesima edizione, il Rapporto è una importante e articolata ricerca – oltre 500 pagine in formato cartaceo – sull’evoluzione dei flussi migratori degli italiani.

Dal 2006 ad oggi hanno contribuito e contribuiscono alla realizzazione del Rapporto decine di autori, residenti in Italia e all’estero, con il coordinamento della sociologa Delfina Licata (Fondazione Migrantes).

Due le evidenze emerse nella ricerca presentata questa mattina: la prima è la distanza tra la realtà e la politica, che ancora fatica a interpretare il modo in cui la mobilità umana sta già di fatto mutando profondamente il concetto di cittadinanza. La seconda è l’estero come il nuovo ascensore sociale: dal 2006 ad oggi il numero di italiani espatriati è raddoppiato, arrivando a oltre 6,1 milioni di cittadini iscritti all’AIRE – Anagrafe degli Italiani Residenti all’estero.

L’Italia, spiega il Rapporto, è già strutturalmente un Paese dalle migrazioni plurime. Migrazioni che, se adeguatamente indirizzate e valorizzate, possono rendere la società italiana più inclusiva.

Negli ultimi 10 anni le iscrizioni all’AIRE per la sola motivazione di espatrio sono state 1.179.525. Di queste, la maggior parte sono giovani tra i 18 e i 34 anni (circa 471 mila) o giovani adulti (poco più di 290 mila). Oltre 228 mila sono i minori – a significare che sempre più italiani partono con la famiglia o mettono su famiglia all’estero – e più di 30 mila sono over 65enni. A tali partenze, che non hanno solo una motivazione professionale, non corrispondono però altrettanti ritorni ma, piuttosto, uno spopolamento dei territori. L’estero ha sostituito l’ascensore sociale bloccatosi negli anni Novanta.

Dal 2014 ad oggi, gli abitanti delle cosiddette aree interne sono diminuiti del 5%, che, in valore assoluto, significa 700 mila unità. Scuole, bar, filiali di banche, attività commerciali chiudono generando nuovi esodi. Le aree interne hanno sviluppato intorno a sé un movimento paradossale fatto, allo stesso tempo, di repulsione e attrazione. Se da un lato, per alcuni, ci si è accorti della necessità di tornare a vivere una vita più a dimensione della persona, dall’altro lato il borgo continua a essere poco attrattivo per i giovani, i quali finiscono per trasformare in definitivo un progetto di trasferimento transitorio in un’altra regione o “si giocano la carta” dell’estero.

Eppure anche la vita in città presenta problemi per i giovani: affitti molto alti e costo della vita proibitivo allontanano le risorse giovani e appena laureate, spingendole lontano. Nel mentre, prosegue il Rapporto, non ci si accorge di una immigrazione strutturale, persino conveniente per affrontare sia i problemi demografici che quelli economici. In Italia, sottolinea la ricerca, bisogna guarire la “ferita migratoria”, ovvero considerando la partenza non come un abbandono ma come una possibilità di crescita per un ritorno più utile. Così sarà possibile finalmente capire il senso vero del partire e il valore del ritorno, valorizzando, allo stesso tempo, chi ha scelto l’Italia come meta di destinazione per ricominciare una vita più dignitosa, facendo nascere figli che oggi si sentono pienamente italiani pur non essendolo di diritto.

C’è un’immagine di Franco Arminio, citata nel Rapporto, che offre una prospettiva per il futuro: è la “comunità ruscello”, ovvero una comunità dinamica che apre la porta all’interculturalità e si contrappone alla “comunità pozzanghera”.

«Non è possibile – ha dichiarato il presidente della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Peregoche la politica non riconosca i cambiamenti che stanno avvenendo nella polis, nella città. Deve interpretarli e governarli con strumenti idonei e non pregiudiziali. Dal 1992 a oggi l’Italia è cambiata».

Per scaricare la sintesi del Rapporto Italiani nel Mondo 2024: qui.

Per scaricare le Mappe del Rapporto Italiani nel Mondo: qui.

Per acquistare il volume integrale del Rapporto Italiani nel Mondo 2024: qui.