Cosa sta diventando il made in Italy?
Domanda ardua, di questi tempi. La risposta non può essere lapidaria, ma va cercata in un insieme di fenomeni che, in maniera più o meno visibile, stanno accadendo.
Per le aziende del made in Italy (tradizionale e di nuova generazione), un evento come la prima edizione del Festival della Crescita, organizzato dall’istituto internazionale di ricerca sui trends Future Concept Lab, rappresenta un momento di confronto con operatori aziendali che lavorano con l’obiettivo della crescita (economica, culturale, sociale). Francesco Morace, presidente Future Concept Lab, è l’ideatore del Festival, che si svolgerà dal 15 al 18 ottobre 2015 a Milano, Palazzo delle Stelline, Corso Magenta, 61.
Prima di ottobre, c’è comunque la scadenza del 20 aprile 2015 (ore 12) per l’edizione 2015 del Premio Nazionale per l’Innovazione nei Servizi: una iniziativa di ConfCommercio, nata nel 2009, che si svolge con il patrocinio del Presidente della Repubblica presso la Fondazione Nazionale per l’Innovazione Tecnologica COTEC. Come di consueto, possono partecipare tutte le imprese con sede legale in Italia e attività principale nel settore terziario. In particolare, una giuria di esperti valuterà idee, modelli di business, processi organizzativi e gestionali, impiego di tecnologie digitali, modalità e luoghi di interazione con il mercato applicabili al turismo, al commercio, ai servizi alle imprese e alle persone. Nell’edizione di quest’anno, sarà riservata particolare attenzione alle attività progettuali che abbiano attinenza con i temi di Expo Milano 2015. Il bando di concorso e il regolamento generale sono scaricabili qui.
E di Made in Italy c’è richiesta nel mondo. Seta Capital, guidata da Tanya Wen e Tommaso Lazzari, è una società di advisors, con sedi a Milano e a Shanghai, che indirizza aziende italiane (ed europee in generale) verso la crescita in Cina e negli altri mercati asiatici, soprattutto nelle aree: consumer & retail (moda, accessori, orologi, gioielli, arredamento, design, cibo, bevande, ristoranti, turismo), industriale (macchinari, meccanica, automotive, automazione industriale, infrastrutture), clean-tech (trattamento dell’acqua, energie rinnovabili, tecnologie applicabili all’agricoltura), sanità (apparecchiature mediche, farmaceutica).
L’insieme del made in Italy è dunque sottoposto ad un processo di evoluzione, e chi riuscirà a cogliere le opportunità del mondo globale potrà crescere.