“L’idea di frontiera ruota, volente o nolente, intorno alla ricerca di quale sia e dove si trovi ora gettata la linea di demarcazione tra il sé e l’altro da sé. E’ questa la domanda sempre più dilagante nella così diffusa serie di conflitti endogeni e esogeni esplosi in ogni terra del pianeta a seguito di nuovi flussi migratori. A causa di terremoti socioeconomici di intensità pari alle pestilenze, glaciazioni e diluvi del passato, stanno di nuovo sconvolgendo ogni assetto nazionale e internazionale seguendo dinamiche assai più veloci rispetto alle migrazioni originarie. Un salto di complessità enorme rispetto alla qualità dei dispositivi di controllo sociale.
Queste riflessioni sono tratte dal libro Il crepuscolo dei barbari del sociologo e scrittore Alberto Abruzzese, pubblicato nel 2011 da Bevivino editore (Milano/Roma). E mi sembra che tocchino alcune questioni fondamentali della nostra epoca.
Nel frattempo, è stata pubblicata una nuova edizione del libro, uscita da poche settimane, con titolo e sottotitolo Punto Zero. Il crepuscolo dei barbari, per Sossella editore (Roma/Bologna, 2015).
Sarà che, nel panorama attuale, le sue analisi dei fenomeni sociali sono interessanti, sarà che non ci vediamo da tempo, sarà che anche lui ha voluto fare un trailer di questo suo libro, ecco Abruzzese che nel video qui sotto parla di reti digitali, barbari e trasformazioni antropologiche.