Nato nel 2014 e con sede a Milano, il Gruppo Italian Design Brands riunisce 11 aziende, per complessivi 14 brand nelle aree del design, dell’illuminazione, dell’arredamento e del lusso.
La logica di aggregare imprenditori e prodotti è stata presente fin dall’inizio delle attività.
Nel 2023 è avvenuta la quotazione alla Borsa Italiana.
Ed ora è il momento del rebranding, a partire dal nuovo nome: Dexelance, che sintetizza le parole Design, Excellence, Elegance.
La nuova denominazione, che sarà approvata dall’assemblea degli azionisti il 22 aprile 2024, punta ad esprimere maggiormente la vocazione internazionale del Gruppo, non solo in termini di business ma anche in termini di opportunità di aggregazione. Tra i potenziali target di M&A che il Gruppo ha identificato, un numero rilevante è rappresentato da aziende estere. In particolare, opportunità interessanti potrebbero emergere sui mercati scandinavo, spagnolo e nordamericano.
Il Gruppo punta ora ad espandersi in altri settori, tra cui il mondo delle superfici, gli arredi per esterni e per bagno.
Al di fuori dell’Italia, il Gruppo è già operativo con filiali in Cina, Regno Unito e Stati Uniti: il 74% del fatturato arriva dall’estero.
A guidare le attività, il CEO Andrea Sasso e il Managing Director Giorgio Gobbi.
La logica è quella di essere progetto industriale di aggregazione di aziende d’eccellenza e non soltanto holding di partecipazioni.
Tra gli investitori figura Giovanni Tamburi, alla guida di Tamburi Investment Partners S.p.A., che ha definito Dexelance come un “incrocio magico”. Attualmente, Tamburi controlla il 46,96% di Dexelance e ha ribadito la prospettiva di lungo termine dell’investimento nel Gruppo e la fiducia in questo progetto che mira ad un miliardo di euro di fatturato.
Oltre alle attività nel design e nella manifattura, il Gruppo guarda anche al mondo dell’arte, con l’iniziativa Italian Design Brands for Arts finalizzata a valorizzazione il patrimonio culturale e artistico italiano e internazionale. Tra i progetti avviati: la collaborazione di Davide Groppi con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e la partecipazione di diversi brand del Gruppo al progetto Quirinale Contemporaneo.