Source: www.Glasbergen.com.
Una notizia di questi giorni è quella della campagna di sensibilizzazione lanciata con l'hastag #CoglioneNO (qui un'analisi di Alessandra Colucci, esperta in comunicazione d'impresa). Si tratta di una azione di comunicazione tesa a far conoscere le condizioni di lavoro dei creativi in Italia. Condizioni non certo facili, per molte persone che appartengono a questa eterogenea categoria. Qui (su Chefuturo.it) una analisi non banale e non scontata di Andrea Danielli su questo tema.
Volendo affrontare la questione con una prospettiva non ideologica, si può dire che le difficoltà dei giovani creativi italiani in Italia nascano dall'unione di due fatti: 1) la struttura interna del mercato della creatività, frammentato in tante professionalità diverse (e con un forte senso dell'individualismo) che non hanno una rappresentanza "sindacale" come avviene in molti altri lavori; 2) i problemi generali del mercato del lavoro in Italia, accentuati dalla crisi e dove il nuovo dogma è diventato: "risparmiare al massimo sui costi aziendali". Ecco dunque l'esito al quale si assiste oggi: lavori non retribuiti o scarsamente pagati.
E questo è uno dei tanti problemi venuti a galla con lo scoppio della crisi, che ha definitivamente rotto quel "contratto sociale" che aveva resistito per molti decenni fino al 2008.
Al giorno d'oggi, un creativo può usare la Rete per mettersi alla prova e farsi notare, ma finché la situazione economica complessiva non migliora davvero, il mercato sarà molto duro per tutti.
La questione può essere vista anche da un altro punto di vista, ovvero: il creativo produce un lavoro che una persona "normale" non è in grado di produrre, ma l'attività svolta per produrre questo lavoro non può essere misurata con le tradizionali categorie di classificazione del lavoro: quantità, certificazione del tempo impiegato per svolgerlo, controllo regolare del datore di lavoro sull'operato del lavoratore creativo, riconoscimento di diritti e doveri prestabiliti a monte. Nel caso dei lavori creativi, inoltre, la qualità è un elemento fondamentale e non tutti hanno la capacità di saperla valutare.
I nodi sono venuti al pettine e sarà necessario trovare un punto di sintesi tra le esigenze dei creativi e quelle delle aziende. Il tempo e il mercato, come sempre, faranno selezione.
Detto questo, il mondo comunque va avanti.
Ad esempio, giovedì 23 gennaio 2014 a Milano, ore 17.45, via Paolo Sarpi, 8, presso The Hub Milano, verrà presentato il libro Da predatori a imprenditori. Corporate giving and social innovation. Come le imprese dovranno rispondere alla sfida della sostenibilità per non farsi rovinare dalle tasse di Diego Masi (Fausto Lupetti editore, Bologna 2013). Sarà presente l'autore.
Nel campo dell'economia digitale, la Digital Accademia è una struttura di formazione ospitata all'interno di H-Farm (uno dei principali incubatori di start up in Italia, localizzato in Veneto). Da quest'anno, il corso in Digital Economics and Entepreneurship proposto dalla Digital Accademia si svolgerà in partnership con l'Università Ca' Foscari di Venezia e diventa un Master universitario di I livello. Due gli open days previsti: 31 gennaio e 28 febbraio 2014. Le informazioni sul corso sono qui.
In tema di start up, è da poco nato PashionVictim: un sito di social commerce, fondato da Matteo Margini, in cui si possono acquistare creazioni di moda e design consigliate dai/dalle migliori fashion bloggers italiani/e.
Rysto è invece una piattaforma social per chi cerca e per chi offre lavoro nel settore della ristorazione e della gastronomia.
Crevity offre una piattaforma di creatività in crowdsourcing, destinata principalmente a chi lavora nel mondo della pubblicità.
Per i fotografi, c'è Exposure.so che permette di creare una storia/narrazione a partire dalle proprie fotografie.
Per chi cerca notizie sul finanziamento dei film, c'è MovieMoneyMagazine.
Un concorso per designers, ora, con il contest lanciato da Formabilio e dedicato alla progettazione di mobili e complementi di arredo in cui l'inizio e la fine si susseguono senza soluzione di continuità. Scadenza: 10 febbraio 2014. Informazioni complete nel file .pdf di seguito.
Scarica Regolamento concorso di design 'Never ending' – scadenza 10 febbraio 2014
E fino al 31 gennaio 2014 sarà possibile presentare domanda per il Fondo Unico per lo Spettacolo, che finanzia attività nelle aree: musica, teatro, danza, circhi e spettacolo viaggiante.
Come diceva Pablo Picasso (1881 – 1973): "Quando non ho più blu, metto del rosso".