Domani, a New York, David Letterman condurrà per l’ultima volta il Late Show sulla CBS (che in Italia si può vedere su Rai 5).
Dopo 35 anni di conduzione televisiva, anche per il 68enne showman di Indianapolis, dunque, sono arrivate le leggi del tempo, del marketing e della pubblicità (leggi che permettono all’industria televisiva statunitense di essere sempre in evoluzione nonostante il raggiungimento del punto di maturità). A sostituirlo nella conduzione del programma, il 51enne comico e presentatore Stephen Colbert.
Pochi programmi televisivi al mondo hanno avuto un livello di identificazione con il conduttore come lo show condotto da Letterman, che nel corso del tempo è stato chiamato semplicemente Letterman Show.
Capacità di fare televisione in maniera innovativa, conoscenza delle regole del business televisivo, senso del ritmo, ironia, battute di qualità, interviste intelligenti: tutto questo si è mescolato in quello che probabilmente è stato uno dei migliori shows televisivi di sempre.
La televisione è stata il re dei media durante la modernità industriale classica, e l’industria televisiva Usa è riuscita a rigenerarsi raggiungendo una qualità di scrittura audiovisiva che ha prodotto serialità di successo, come Orange is the New Black, The Big Bang Theory e altre ancora.
D’altra parte, essere autore di televisione nell’epoca del web significa anche intercettare i grandi flussi sociali e sapere che il prodotto andrà fruito e discusso sui media interattivi oltre alla tv tradizionale.
La televisione nasce dall’incrocio di varie esperienze: teatro, radio, cinema, spettacolo dal vivo, il tutto unito dallo sviluppo della metropoli novecentesca. E per chi volesse rivedere gli spettacoli di cabaret di una volta, dal 1 agosto 2015, al National Comedy Center di Jamestown (New York), il Virtual Comedy Club manderà sul palco gli ologrammi di comici e attori deceduti.
L’innovazione in televisione è un argomento tanto importante quanto delicato. In Italia, un programma che ha accompagnato i primi anni della rete internet è stato Mediamente (1995 – 2002), condotto in Rai da Carlo Massarini.
Nel 2015, la rete internet è ormai diventata il web, nel quale si possono fare sempre più cose. Come sanno, ad esempio, gli startuppers che utilizzano il mondo online per proporre e sviluppare la propria idea d’impresa.
E il mondo delle startup ora è arrivato alla prima serata di un canale di tv generalista italiana: giovedì 21 maggio 2015 alle 21.10 su Italia 1, andrà in onda la prima delle due puntate previste di Shark Tank. Ovvero la versione italiana di un format internazionale nel quale aspiranti imprenditori devono convincere alcuni investitori a finanziare la propria startup. Nel caso italiano, si tratta di startup attive nel tech, nel cibo, nella domotica, nello sport, nella moda e nel design.
Passano gli anni, ma lo show deve andare avanti.