Cyberbullismo: se ne è parlato ieri alla Camera dei Deputati

Incontro Tutti insieme contro il cyberbullismo!, Roma, Camera dei Deputati, sala Aldo Moro, 19 maggio 2016. Da sinistra: Luca Bernardo (docente Istituto Pediatrico Fatebenefratelli di Milano), Pier Cesare Rivoltella (docente di Tecnologie dell’Educazione all’Università Cattolica di Milano), Elena Ferrara (senatrice PD), Marco Valerio Cervellini (Polizia Postale e delle Comunicazioni, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Ministero dell’Interno).

 

Ieri si è svolto l’incontro Tutti insieme contro il cyberbullismo!, organizzato dall’Intergruppo Parlamentare sull’Innovazione (una aggregazione alla quale partecipano un centinaio di parlamentari italiani, provenienti da tutti i partiti), nella sala Aldo Moro della Camera dei Deputati, a Roma. Pochi giorni fa, ne avevo scritto qui.

Il contrasto al cyberbullismo è oggetto di una legge in corso di approvazione al Parlamento Italiano, con approvazione già avvenuta al Senato e ora in discussione alla Camera (nelle Commissioni Giustizia e Affari Sociali).

In sala, erano presenti anche degli adolescenti, emozionati per essere in un luogo particolare come il Parlamento, e al tempo stesso consapevoli di avere cose importanti da dire e da mostrare.

Il cyberbullismo è un fenomeno che interseca diversi mondi, e molteplici sono stati i punti di vista offerti durante l’incontro, che è stato coordinato da Andrea Pancani, giornalista e vice direttore del Tg La 7.

Pier Cesare Rivoltella (docente di Media Education e Tecnologie dell’Educazione all’Università Cattolica di Milano) ha evidenziato come “L’educazione ai media non possa più mancare nei programmi scolastici. I media sono ormai un tessuto connettivo“.

Elena Ferrara (senatrice PD) ha dichiarato che “Con questa legge, stiamo portando a compimento un percorso. Inoltre, il Governo ha appena stanziato 600 milioni di euro per contrastare la povertà educativa“.

Luca Bernardo (docente all’Istituto Pediatrico Fatebenefratelli di Milano) ha ricordato come “in realtà, il vero nemico del bullo sia se stesso. Il bullo attacca chi è diverso, e il bullismo sta cambiando pelle, passando al nuovo palcoscenico della Rete“.

Marco Valerio Cervellini (Polizia Postale  e delle Comunicazioni, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Ministero dell’Interno) ha spiegato: “Per noi, la protezione dei minori è una missione. Internet è il mondo dei nostri figli“.

D’altra parte, come ha dichiarato Anna Ascani (deputata PD): “Gli adolescenti di oggi non fanno più distinzione tra mondo reale e mondo online“.

C’è stata poi la testimonianza dei giovanissimi membri della redazione junior del SIC – Safer Internet Center: “Parlare di Internet ai nostri coetanei è difficile. Noi siamo consapevoli delle grandi potenzialità della Rete, quando viene usata bene“.

In seguito, si è svolto il panel con la presenza di managers aziendali.

Francesca Chiocchetti (Public Affairs Manager, Samsung Italia): “La nostra azienda desidera rafforzare il rapporto con le istituzioni. Come brand, a volte riusciamo ad arrivare prima delle istituzioni e delle associazioni. Produciamo e commercializziamo strumenti, e vogliamo aiutare sia gli adolescenti sia gli adulti ad un uso consapevole di questi strumenti“.

Pier Luigi Dal Pino (Direttore Relazioni Istituzionali e Industriali, Microsoft Italia, Austria, Svizzera): “Nell’ultimo decennio, soprattutto a partire dal 2008, c’è stato un consistente aumento del cyberbullismo, e otto anni sono un periodo di tempo molto lungo nel mondo digitale. In Microsoft, abbiamo sviluppato tecnologie, come ad esempio il parental control, per aiutare gli investigatori nelle indagini sul cyberbullismo. Bisogna considerare anche i fattori culturali: il branco è più pericoloso della singola persona“.

Intervenendo con un contributo video, Laura Bononcini (Responsabile Public Policy di Facebook Italia) ha ricordato come “Su Facebook, qualsiasi contenuto può essere segnalato, in maniera semplice e veloce, per essere rimosso. Ci auguriamo di tornare a parlare dei temi della sicurezza online anche in prossime occasioni di incontro“.

Enrico Bellini (Policy Senior Analyst, Google Italia): “Siamo aziende in competizione, ma su un tema come il cyberbullismo siamo dalla stessa parte. Ormai il digitale è uno strumento fondamentale nella vita quotidiana. Bisogna usare un approccio olistico. Noi collaboriamo con diverse associazioni“.

Successivamente, ha preso la parola Vincenzo Vetere, fondatore dell’Associazione contro il bullismo scolastico: “Il 9 febbraio 2015, ho fondato l’Associazione contro il bullismo scolastico. Per tanti anni, sono stato vittima di bulli a scuola, che mi dicevano ‘tu non combinerai mai niente nella vita’. E invece oggi sono qui a parlare alla Camera dei Deputati di bullismo e cyberbullismo. Ho 20 anni e lavoro in un’azienda informatica. Voglio dire anche che i social networks possono essere utili se vengono usati bene. Per me, è una soddisfazione enorme essere qui oggi“.

In seguito, alcuni ragazzi e alcune ragazze della classe I A dell’Istituto Tecnico Galilei Costa di Lecce hanno mostrato il video di presentazione di MaBasta, il Movimento Anti Bullismo animato da Studenti Adolescenti da loro creato.

La senatrice Rosa Maria Di Giorgi (PD) ha aggiunto: “La tragedia culturale di questi tempi è che per avere un minimo di visibilità si è disposti a vendere l’anima. I bulli e le bulle sono figli e figlie delle nostre famiglie, e bisogna parlare anche con i genitori“.

Milena Santerini (deputata Gruppo per l’Italia – Centro Democratico): “Dobbiamo fare strategie di ampio raggio, dall’educazione alla tecnologia, dalla cultura alla normativa“.

Gabriele Toccafondi (Nuovo Centrodestra, sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e dell’Università) ha portato l’attenzione su una serie di problemi del mondo giovanile italiano: “La scuola e i giovanissimi sono tra le emergenze di questi tempi. Il 22 per cento dei ragazzi italiani ha fatto o fa uso di droghe e altre sostanze illecite, contro il 15 per cento della media europea. Altro problema: l’anoressia tra le ragazze. E ancora: l’alcolismo diffuso, con i pronto soccorso italiani che il venerdì sera e il sabato sera vedono arrivare giovani in coma etilico. La scuola collabora con le famiglie, ma non può prenderne totalmente il posto“.

Concludendo l’incontro, Antonio Palmieri (deputato Forza Italia e membro dell’Intergruppo Parlamentare sull’Innovazione) ha affermato: “C’è una emergenza educativa, e serve un clima culturale diverso in questo Paese“.