Lui, lei, i figli, e l’ironia in famiglia

In gran parte del mondo, esiste la struttura sociale chiamata famiglia.

Ovviamente, in ogni Paese ci sono delle “varianti locali” sul concetto e sulla pratica di famiglia.

In Italia, peraltro, c’è una forte suddivisione, a livello sociale, tra chi ha figli e chi non ne ha.

Il ragionamento è complesso, e coinvolge anche il mondo del lavoro italiano, che ha un funzionamento anomalo rispetto ad altri Paesi.

In questi anni, ho visto alcuni miei amici diventare genitori. E la nascita del primo figlio ha rappresentato un momento decisivo tra un “prima” e un “dopo”.

Uomini e donne sono due mondi meravigliosamente diversi, e quando si tratta di fare funzionare una famiglia, bisogna creare una alchimia diversa rispetto all’epoca del “lui e lei”.

Volendo affrontare questo tema con un filo d’ironia, si può affermare che anche dopo essere diventato padre, il maschio mantiene un certo interesse per forme d’intrattenimento molto variegate (smile). Ad esempio, in Italia è abbastanza diffuso il rituale della partita a calcetto fra amici, mentre negli Stati Uniti ci si ritrova per giocare a poker. L’elenco delle forme di intrattenimento che attirano il genere maschile può continuare a lungo. Ma per il codice in vigore fra maschi, mi fermo qui (smile).

Venendo a temi di stretta attualità, in questo periodo, in Italia, è finito o sta per finire l’anno scolastico per i bambini e per gli adolescenti. Chi ha figli in tenera età, sa che questo periodo dell’anno è complicato, poiché bisogna essere sicuri che i bambini passino il tempo in ambienti affidabili anche durante l’estate. Ed è necessario l’impegno di entrambi i genitori per trovare soluzioni adeguate.

La mamma italiana è certamente una unità operativa multifunzionale (smile), ma anche le mamme non italiane sanno essere multifunzionali (smile).

Lo sa bene, ad esempio, la newyorkese Jancee Dunn: moglie, madre di una figlia, autrice dell’ironico libro Come non odiare tuo marito dopo i figli (Sonzogno editore, 2017), collaboratrice di The New York Times, Vogue, O – The Oprah Magazine, finalista al Thurber Prize for American Humor.

L’autrice di questo libro era convinta di aver sposato l’uomo “giusto”. Ma dopo la nascita della figlia, si è accorta che il marito non partecipava molto ai doveri di famiglia. Dopo essersi rivolta a varie persone (tra cui anche un agente dell’FBI!), Jancee Dunn è riuscita a rimettere in sesto la propria famiglia proprio con l’aiuto del “colpevole”: suo marito.

A volte, nella vita, va così. A volte, invece, va in un altro modo.

Di sicuro, al giorno d’oggi, la vita di chi ha uno o più bambini è più complicata rispetto al passato.

In tal senso, è utile la lettura del post Donna, madre, lavoratrice: come organizzo le mie giornate scritto da Chiara Cecilia Santamaria: italiana residente a Londra, madre di una bambina, moglie, scrittrice, blogger, digital strategist.