Nell’immagine: Du Gu: il respiro del vento nei pini, Zao Dao, 2014, stampa digitale, China – France. Published by Editions Mosquito, 2015. Opera esposta nella mostra Mangasia. Wonderlands of Asian Comics, Roma, Palazzo delle Esposizioni.
Ho visitato la mostra Mangasia. Wonderlands of Asian Comics, che si svolge a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, dal 7 ottobre 2017 al 21 gennaio 2018 (ingresso da via Nazionale 194).
Il mio quinto senso e mezzo, per dirla con Dylan Dog, mi aveva detto che ci sarebbe stato qualcosa di interessante in questa mostra.
E così è stato.
Si tratta di una mostra altamente consigliata a chi si interessa di fumetti, e più in generale a chi voglia avere un assaggio di culture diverse da quella occidentale.
Questa mostra è stata già allestita al Barbican Centre di Londra, con la curatela del britannico Paul Gravett, che si occupa di comics e manga dal 1981 (in varie vesti: giornalista, curatore, scrittore, studioso, co-direttore del London International Comics Festival). Oltre a Gravett, hanno contribuito a progettare la mostra numerosi esperti asiatici di fumetti e manga.
Il catalogo della mostra Mangasia allestita a Roma è pubblicato da Thames & Hudson.
Il nome di questa mostra si deve a Nicolas Finet, che ha coniato il termine Mangasia per il Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême (in Francia). La mostra romana è stata promossa dall’Assessorato alla Crescita Culturale di Roma Capitale ed è stata organizzata da Azienda Speciale Palaexpo, curata da Barbican International Enterprises in collaborazione con The Next Exhibition.
Per poter gustare appieno questo percorso espositivo, bisogna partire dalla premessa che nel continente asiatico c’è una rete eterogenea di culture storiche, politiche, spirituali, artistiche. Queste diversità si riflettono anche nella produzione di fumetti narrativi, con differenze di stile e di estetica fra i Paesi asiatici.
La mostra si sviluppa in un percorso di sei aree tematiche: mappare Mangasia, favole e folclore, ricreare e rivisitare il passato, storie e narratori, censura e sensibilità (con contenuti non adatti ai minorenni), multimedialità.
In mostra, sono presenti tavole originali, rarità e volumi a fumetti provenienti non soltanto dal Giappone (Paese che ha una grande tradizione in quest’area della produzione culturale), ma anche da Cina, Corea del Sud, Corea del Nord, India, Taiwan, Hong Kong, Indonesia, Malesia, Isole Filippine, Singapore, Bhutan, Cambogia, Timor Est, Mongolia, Vietnam.
Oltre ai comics su carta, visitando la mostra si possono anche sfogliare pubblicazioni cartacee, in lingue asiatiche, dedicate ai fumetti, vedere video ispirati alla cultura manga, osservare abiti che richiamano il mondo dei fumetti. Nella sezione multimediale della mostra, si può anche “giocare” con un gigantesco robot (che si muove su uno schermo), progettato dal designer giapponese Kawamori appositamente per questa mostra (utilizzando la tecnologia del body tracking).
Dall’Asia, torniamo ora in Italia, per osservare alcuni movimenti nel mondo italiano dei fumetti.
Gli appassionati di comics sanno che l’evento di Lucca Comics & Games è il “raduno” annuale per coloro che si occupano di fumetti in Italia. Quest’anno, l’appuntamento a Lucca è nelle date 1 – 5 novembre 2017.
Proprio durante le giornate di Lucca Comics & Games – venerdì 3 novembre 2017, ore 15, all’Auditorium Banca del Monte – si svolgerà la presentazione della collana di libri dedicati ai fumetti appena avviata dalla casa editrice Feltrinelli (sede a Milano). Fra i gruppi editoriali italiani, Feltrinelli è il quarto (dopo Mondadori-RCS, Gems e Giunti), e ha deciso di investire in pubblicazioni sul tema dei fumetti. Il curatore editoriale di questa collana (intitolata Feltrinelli Comics) è Tito Faraci, classe 1965, residente a Milano, sceneggiatore italiano di fumetti, attivo nel panorama fumettistico italiano dal 1995. Faraci – che può essere inserito nella categoria “i fuoriclasse del fumetto italiano” – sarà presente al succitato incontro del 3 novembre a Lucca. I primi titoli di questa collana (attualmente, una decina) sono previsti in pubblicazione durante il 2018.
Se Feltrinelli ha deciso di entrare nel mercato delle pubblicazioni a tema comics, in Italia esiste una casa editrice che invece opera nel settore fumettistico fin dal 2005: si tratta di Tunué, casa editrice specializzata in libri e progetti sperimentali (anche di formazione) sui fumetti, con sede a Latina (Lazio). Oltre al panorama italiano, la casa editrice Tunué guarda anche agli scenari internazionali del fumetto.
Fra i disegnatori di fumetti e illustratori italiani che si sono formati anche all’estero, c’è Rita Petruccioli (classe 1982, romana, ha studiato illustrazione e fumetto a Parigi). Qui una sua recente intervista su Fumettologica.it (portale italiano tra i più validi nell’informazione sul mondo dei fumetti italiani e internazionali, diretto da Matteo Stefanelli, studioso e consulente di comics).
Chiudiamo queste note sull’affascinante arte del fumetto, con una mostra dedicata ad un disegnatore che ha fatto la storia del fumetto: l’italiano Milo Manara, classe 1945. Diverse generazioni di italiani hanno ammirato e possono ancora ammirare i suoi fumetti, che stimolano l’immaginario erotico (soprattutto maschile) in maniera divertente e divertita. La mostra Nel segno di Manara, che mette in esposizioni molti dei lavori di Manara, si svolge a Bologna, a Palazzo Pallavicini (via San Felice 24, in zona Pratello), dal 22 settembre 2017 al 21 gennaio 2018. Curatore della mostra: Claudio Curcio. Informazioni di dettaglio su questa mostra: qui.