Già prima dell’arrivo del coronavirus, il settore audiovisivo stava attraversando una fase di cambiamento, dovuta all’impatto delle tecnologie digitali e dello streaming sui processi produttivi e sulle strategie commerciali.
Il tema è davvero molto vasto e complesso perché tocca una moltitudine di aspetti: culturali, economici, tecnologici.
Dal punto di vista culturale, i festival sono da molti anni uno degli strumenti di comunicazione degli audiovisivi, e in questi giorni è in corso l’edizione 2020 del Sicilia Queer Film Fest, a Palermo (15 – 20 settembre 2020): si tratta di un festival che in questi anni ha mostrato un cinema diverso – spesso nascosto e invisibile –, approfondendo le tante anime della settima arte e dando cittadinanza a opere che aiutano ad ampliare lo sguardo.
Una delle ricerche più recenti sul rapporto tra il cinema e la televisione e la realtà virtuale è il libro bianco Immersi nel futuro. La realtà virtuale, nuova frontiera del cinema e della tv a cura di Simone Arcagni, docente di Media Audiovisivi all’Università di Palermo. La ricerca è stata realizzata su input di Rai Cinema e dell’Ufficio Studi della Rai, ed è scaricabile gratuitamente qui.
Al giorno d’oggi, inoltre, anche per i genitori di bambini e adolescenti è sempre più necessario sapersi orientare nella moltitudine di serie televisive: in tal senso, quest’anno è nato OrientaSerie.it: un sito web nel quale si possono trovare valutazioni sul valore educativo di molte serie tv attuali. Il progetto è promosso da Aiart – Associazione cittadini mediali, dal Corecom (tramite il Comitato Regionale per le Comunicazioni della Lombardia) e dal Master in International Screenwriting and Production dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Proprio il Master in International Screenwriting and Production dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, diretto da Armando Fumagalli, si è affermato negli ultimi 15 anni come un punto di riferimento per i giovani desiderosi di intraprendere un percorso lavorativo nel campo della scrittura per la fiction, con particolare riferimento al cinema, alla televisione, all’editoria e ai video games.
Non mancano, naturalmente, le pubblicazioni su questi temi.
A partire dal libro Streaming Revolution. Dal successo delle serie alla competizione a tutto campo per conquistare il pubblico. Netflix, Amazon Prime Video, Disney+, Apple Tv+ e le altre piattaforme OTT della giornalista economica Ester Corvi, pubblicato a febbraio 2020 dalla casa editrice Flaccovio.
Altro testo recente è Capire le serie tv. Generi, stili, pratiche di Nicola Dusi (docente di Analisi critica del film all’Università di Modena e Reggio Emilia) e Giorgio Grignaffini (direttore editoriale Taodue Film), Carocci editore 2020.
E da pochissimi giorni è disponibile anche il libro scritto da Reed Hastings, Co-Ceo di Netflix, e da Erin Meyer, docente alla business school INSEAD, dal titolo No Rules Rules. Netflix and the Culture of Reinvention, nel quale viene spiegata la cultura aziendale creata da Netflix per permettere ai propri dipendenti di lavorare in maniera proficua per se stessi e per l’azienda.
Per chi è interessato alla storia degli audiovisivi italo americani, è appena arrivato in Rete l’Italian American Media Crossroads Archive, ideato e realizzato da Luca Martera dopo un lavoro decennale di ricerca. Martera, classe 1973, è autore e studioso di cinema e tv, e da dieci anni lavora tra Italia e Stati Uniti.
Le immagini, come è noto, possono avere un forte impatto sulla formazione culturale delle persone, in tutto il mondo.
Modern Films è una società di produzione e distribuzione di cinema ed eventi con sede a Londra, guidata da donne. Fondata da Eve Gabereau nel 2017 con l’obiettivo di lavorare su storie che affrontano direttamente le questioni sociali attraverso film e contenuti multimediali, Modern Films ha rinnovato anche quest’anno la collaborazione con la Fondazione Kering, per favorire la discussione sul tema della violenza di genere, incoraggiare le donne e spingere verso il cambiamento.
A livello operativo, viene proposto un concorso che selezionerà una rosa di 16 finaliste provenienti da Regno Unito, Irlanda, Francia, Italia, e per la prima volta anche da Messico e Stati Uniti. Ogni giorno, dal 25 novembre 2020 al 10 dicembre 2020, verrà proposto un cortometraggio sulle piattaforme di Modern Films e Kering Foundation; i film saranno condivisi anche dalle organizzazioni: Chayn Italia in Italia, En avant toute(s) in Francia, Fondo Semillas in Messico, NNEDV negli Stati Uniti e UK Says No More nel Regno Unito.
L’iniziativa si concluderà con una cerimonia di premiazione e un evento speciale a metà dicembre 2020 con la proiezione di tutti i 16 film selezionati.
Una giuria indipendente sceglierà la regista vincitrice e altre due finaliste. La prima classificata avrà inoltre l’opportunità di realizzare uno spot sociale per UK Says No More: una campagna di sensibilizzazione nazionale per generare consapevolezza e aiutare a prevenire gli abusi domestici e la violenza sessuale nel Regno Unito.
Le iscrizioni da Regno Unito, Irlanda, Francia, Italia, Messico e Stati Uniti saranno aperte fino a giovedì 8 ottobre 2020. Le 16 finaliste e i membri della giuria verranno annunciati a metà novembre 2020.
I cortometraggi devono avere una durata massima di 20 minuti, essere diretti da registe che si identificano nel genere femminile, e trattare di qualsiasi forma di disuguaglianza o violenza di genere.
www.16days16films.com è il sito ufficiale del concorso.