Nell’immagine: Giuseppe Fiorello, regista del film Stranizza d’amuri.
Alla fine di questa estate inizieranno le riprese di un film italiano che tratta, con delicatezza, il tema della discriminazione degli omosessuali.
Il titolo del film è Stranizza d’amuri, ed è liberamente ispirato ad un fatto di cronaca accaduto in Sicilia alla fine degli anni Settanta.
Si tratta del primo film in cui l’attore, produttore e sceneggiatore Giuseppe Fiorello (detto Beppe), classe 1969, si cimenta con la regia cinematografica.
Prodotto da Iblafilm, Pepito Produzioni e Rai Cinema, il film è sceneggiato dallo stesso Giuseppe Fiorello assieme a Carlo Salsa e Andrea Cedrola, con la collaborazione di Josella Porto.
Spiega Giuseppe Fiorello: «Ho aspettato molti anni prima di decidere. Ho sempre avuto rispetto e timore per un mestiere così complicato, e sono molto emozionato soprattutto per la storia che ho deciso di raccontare. Da molto tempo seguo con interesse un delitto accaduto in provincia di Catania alla fine degli anni Settanta: da anni penso che quella storia di un amore senza tempo, mai consumato e per sempre ricordato, debba diventare un racconto. Mi sono affidato all’immaginazione per restituire al pubblico la memoria di quei due ragazzi che hanno pagato un prezzo troppo alto per essersi amati».