Nell’immagine: Alessio Lorusso, fondatore e CEO di Roboze.
Un trentenne italiano si sta facendo strada nel mondo dell’innovazione: è Alessio Lorusso, fondatore dell’azienda Roboze, con sedi a Bari e a Houston.
Già in giovanissima età, Lorusso inizia a creare stampanti 3D.
E nel 2013 fonda Roboze a Bari: qui si iniziano a progettare e produrre stampanti 3D estremamente precise, che negli anni successivi vengono utilizzate in settori come l’aerospazio, il motorsport, la difesa, l’energia, la medicina, la manifattura, con clienti come General Electric, Bosch, Dallara, KTM e Airbus.
Oltre alla sede pugliese, l’azienda ha una sede anche negli Stati Uniti, a Houston (Texas).
Il percorso di crescita prosegue con il recente ingresso di nuovi ed importanti investitori.
Nei giorni scorsi, è stato annunciato l’avvenuto investimento in Roboze da parte di un gruppo di investitori internazionali, tra cui Nova Capital (holding di investimenti finanziari guidata da Paolo Merloni, presidente esecutivo di Ariston), Lagfin (Gruppo Campari Holding), Andrea Guerra (CEO di LVMH Hospitality Excellence, già CEO di Luxottica), Luigi De Vecchi (Presidente EMEA di Citi), Roberto Ferraresi (CEO di The Equity Club), Luca Giacometti (CEO di Galileo SPAC), Denis Faccioli (CEO di Tecres SPA).
Il gruppo si unisce agli investitori già presenti nell’azienda come Alfredo Altavilla (presidente di Ita Airways), Boris Collardi (già CEO di Julius Baer), Diego Piacentini (ex senior VP di Amazon), Federico Faggin (inventore del microprocessore) e Equiter SPA (fondo di investimento detenuto da Intesa San Paolo e Compagnia di San Paolo).
«Questo ulteriore fundraising accelererà la nostra crescita sul mercato statunitense e potenzierà tutti i nostri investimenti in ricerca e sviluppo, soprattutto sulla creazione di nuovi super materiali nel nostro centro di ricerca e sviluppo in Italia, dove stiamo realizzando un nuovo laboratorio chimico – ha commentato Alessio Lorusso, fondatore e CEO di Roboze –. Siamo onorati di avere investitori di questa caratura, che credono fortemente nella visione di Roboze e nel cambio di paradigma produttivo che la nostra tecnologia sta creando».
L’azienda, infatti, mira a ridisegnare la supply chain globale attraverso la propria tecnologia brevettata di stampa 3D ultra-precisa per super materiali, creando un modello produttivo sostenibile che riporta la produzione vicina al punto di utilizzo, riducendo i trasporti e le relative emissioni inquinanti, consegnando parti just in time e on demand.
Tra i clienti attuali, anche Siemens Energy.
«Pensiamo che la produzione additiva stia giocando un ruolo chiave nella digitalizzazione e nella riduzione dei costi nel settore dell’energia. In Siemens Energy abbiamo valutato molte aziende e abbiamo constatato che la tecnologia Roboze per i polimeri ad alta temperatura soddisfa la nostra qualificazione ingegneristica e le nostre aspettative. Di conseguenza, abbiamo acquistato la nostra prima macchina e desideriamo estendere il nostro rapporto con Roboze», ha commentato Andrew Bridges, Service Frame Owner di Siemens Energy.
«Il 2021 è stato un anno di forte crescita. Il team supera ormai le 100 persone e prevediamo un fortissimo piano di assunzioni nei prossimi 12-18 mesi in Italia, in Germania e negli Stati Uniti. Stiamo sviluppando soluzioni per il settore medicale che presto saranno pronte, assieme a importanti super materiali che porteranno le prestazioni ad un nuovo livello e renderanno i metalli sempre più obsoleti», afferma Alessio Lorusso.