Prospettive italiane, europee e statunitensi sulla supply chain

Nell’immagine: i relatori del convegno Towards a Better Supply Chain: New Paths in Critical Sectors, Roma, 28 aprile 2022.

Uno dei temi globali di questa epoca è la supply chain: come strutturare una catena di approvvigionamento sicura, sostenibile e ridefinita alla luce della pandemia e del conflitto in Ucraina?

Giovedì 28 aprile a Roma, nella sede di rappresentanza della Commissione e del Parlamento Europeo, si è svolto il convegno Towards a Better Supply Chain: New Paths in Critical Sectors, nel quale esponenti della diplomazia e del settore pubblico e privato si sono confrontati sullo scenario economico e politico internazionale.

Svolto in lingua inglese, il meeting è stato organizzato da ExportUSA, società di consulenza che supporta l’internazionalizzazione delle imprese italiane ed europee verso il mercato americano. Questo incontro tra addetti ai lavori è stato il primo di una iniziativa più vasta che farà tappa anche a Bruxelles e a Washington nel corso del 2022.

A settembre 2022, inoltre, è prevista l’apertura della sede di ExportUSA a Roma, che andrà ad affiancarsi alle sedi già operative a Rimini, a Bruxelles e a New York.

Al dibattito sulla supply chain, moderato da Giorgio Rutelli (giornalista e direttore di Formiche.net), sono intervenuti Lucio Miranda (presidente ExportUSA), Marcello Fondi (Deputy General Commissioner for Italy’s participation at Expo Dubai 2020), Antonio Parenti (Capo della Rappresentanza della Commissione europea in Italia), Ruben Sacerdoti (Direttore del Dipartimento Internazionalizzazione di Business della Regione Emilia-Romagna), Sonia Bonfiglioli (Presidente della Bonfiglioli Riduttori), Corrado Clini (già Ministro italiano per l’Ambiente), Luca Delfino (Direttore EMEA di Maserati), John A. Schoenig (Avvocato statunitense specializzato in pratiche doganali, partner dello Studio Legale Grunfeld-Desiderio-Lebowtiz-Silverman-Klestadt LLP di New York), Fatmir Mediu (presidente Southeastern Europe Security Center, già ministro albanese per la Difesa), George G. Sarmiento (Economic Officer dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia), Anna Breda (Public Affairs Manager di Export USA).

«Dobbiamo guardare alla supply chain con occhi nuovi, anche alla luce delle questioni di sicurezza nazionale», ha affermato Lucio Miranda.

«Il mondo è cambiato. Dobbiamo guardare a ciò che possiamo fare insieme», ha sostenuto Antonio Parenti.

«Per incrementare la resilienza della supply chain bisogna che governi e industria lavorino di più assieme. Nella collaborazione vediamo vantaggi e opportunità. E anche la protezione della proprietà intellettuale è un tema importante», ha dichiarato George G. Sarmiento.

«Dobbiamo diventare più globali nella logistica. La globalizzazione così come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi è finita», secondo Marcello Fondi.

«La crisi pandemica e ora la guerra in Ucraina hanno creato le condizioni perfette per un cambiamento sostanziale nella supply chain e per incentivare l’innovazione. Dobbiamo migliorare il rapporto tra le nostre aziende e quelle americane», così Ruben Sacerdoti.

«La Russia è tornata sullo scenario mondiale. Dobbiamo lavorare insieme per rafforzare i legami nei settore dell’energia e della supply chain per fronteggiare le politiche russe e cinesi», ha sottolineato Fatmir Mediu.

Secondo Corrado Clini: «Il costo degli eventi estremi come il cambiamento climatico sta aumentando sempre di più. Il cambiamento climatico è un fatto economico e politico. La Cina e l’India sono i convitati di pietra su queste tematiche».

Sonia Bonfiglioli ha spiegato: «Anche prima della pandemia la situazione delle PMI italiane non era facile. Le piccole e medie imprese non hanno ancora ben compreso l’impatto della digitalizzazione. L’economia italiana è principalmente manifatturiera, e abbiamo bisogno di energia dall’inizio alla fine dei processi produttivi. E il costo dell’energia è ormai un problema».

Luca Delfino ha affermato: «Le automobili sono prodotti complessi che necessitano di migliaia di componenti. La nostra azienda è stata colpita dai cambiamenti nel settore automobilistico soprattutto per quanto riguarda l’elettrificazione del powertrain. Dobbiamo cooperare con i nostri fornitori in modo più stretto».

L’avvocato John A. Schoenig ha dichiarato: «Mi occupo di assistere legalmente le aziende e gli imprenditori che vogliono esportare in America. Le pressioni inflazionistiche stanno creando problemi al commercio mondiale. Le shipping companies giocano un ruolo rilevante in questo momento».

Concludendo l’incontro, Anna Breda ha affermato: «Abbiamo bisogno che l’Unione Europea ci ascolti di più. La supply chain è una questione gigantesca che dobbiamo affrontare. Dobbiamo creare un framework dopo questo incontro di oggi».