Il lavoro dell’attuario: professione in crescita in Italia e nel mondo

L’attuario si occupa di determinare l’andamento futuro di variabili demografiche ed economico-finanziarie.

Utilizzando strumenti analitici, l’attuario analizza fenomeni economici quantitativi come le tariffe delle assicurazioni, la responsabilità civile auto e danni, le assicurazioni vita, i prodotti finanziari, l’equilibrio tecnico dei fondi pensione, i rischi aziendali, al fine di supportare coloro che devono prendere decisioni.

Attualmente, in Italia gli attuari sono 1.161 e nei prossimi 10 anni ne saranno necessari almeno altri mille. In Europa sono circa 29 mila e nel mondo sono prossimi alle 100 mila unità.

Questa professione è da anni una delle più richieste, con la domanda che cresce più dell’offerta.

Si tratta di “una professione giovane proiettata verso il futuro”, come l’ha definita Tiziana Tafaro, presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari, nella sua relazione al XIV Congresso Nazionale degli Attuari svolto dal 15 al 17 novembre 2023 a Milano con oltre 1.200 partecipanti. Al Congresso ha partecipato anche Charles Cowling, presidente degli attuari a livello mondiale.

Come dipendenti o liberi professionisti gli attuari lavorano prevalentemente nelle assicurazioni, nella previdenza, nel welfare, nella finanza. Ma con la moltiplicazione e la complessità dei rischi connessi ai cambiamenti di questa epoca, la figura dell’attuario esce dal tradizionale perimetro professionale e diventa sempre più centrale nelle sedi e nelle occasioni in cui si prendono decisioni che hanno effetti sul futuro.

Come ha sottolineato Tiziana Tafaro durante il congresso a Milano, le sfide si sono moltiplicate: dal calo demografico all’invecchiamento della popolazione, dalle calamità naturali alle guerre e alle migrazioni, dai cambiamenti del lavoro e degli stili di vita al welfare, dalla transizione energetica alla sostenibilità, dai Big Data all’Intelligenza Artificiale, dal risk management all’enterprise risk management, dai fondi sanitari al cyber risk.

E quest’anno, l’italiano Giampaolo Crenca è stato nominato Presidente della AAE – Associazione Attuariale Europea.

«È un onore per me rappresentare tutti gli attuari europei, ma anche una grande responsabilità. Nel segno della continuità, obiettivo primario sarà affrontare le sfide che ci attendono in un mondo che cambia cogliendo tutte le opportunità per sviluppare la professione attuariale da tutti i punti di vista. Fondamentale sarà consolidare e continuare a sviluppare i settori tradizionali delle assicurazioni e delle pensioni e allo stesso tempo sviluppare i nuovi settori di attività come per esempio intelligenza artificiale, digitalizzazione, sostenibilità, enterprise risk management, fondi sanitari. Questo significa guardare lontano e portare avanti un piano strategico che preveda il rafforzamento della struttura organizzativa, il maggior coinvolgimento di tutte le associazioni che appartengono all’AAE, l’ulteriore sviluppo di formazione e comunicazione, l’implementazione di tutte le competenze necessarie allo sviluppo, il consolidamento delle relazioni con gli stakeholders istituzionali. Come attuari europei siamo al lavoro sul piano internazionale per affrontare a livello globale le nuove grandi sfide della professione. L’attuario dovrà essere sempre più capace di valutare i rischi a supporto dei decision makers, con una visione da Global Actuary», ha affermato Crenca.

Tiziana Tafaro, Presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari, ha commentato: «La presidenza dell’AAE all’Italia è un fatto di grande rilevanza anche per incentivare i rapporti con le autorità europee e rafforzare quelli con le autorità italiane, oltre che per dare nei settori dove operiamo un contributo fattivo sotto tutti i profili, compresi quelli normativi e di esperienza. Per la professione attuariale italiana si tratta di un risultato eccellente, se si considera anche che il 6 e 7 giugno 2024 Roma ospiterà il V Congresso dell’Associazione Attuariale Europea: sarà un’occasione per presentare una professione sempre più in sviluppo».