La rivoluzione radiofonica è consistita soprattutto nell’introdurre una “comunicazione per flusso”. Una comunicazione cioè, che si avvicina ai movimenti quotidiani del corpo ed anche si sottomette alle sue esigenze. È la nascita della radio che ha segnato il lento tramonto del cinema, la necessità della televisione, il destino dell’uomo verso la telematica. È la radio che ha sfondato i rapporti spazio-temporali, i ritmi narrativi dell’ “opera” rappresentata in sala, ed ha veramente reso “simultaneo” il mondo.
Così scriveva nel 1984 Alberto Abruzzese (allora docente di Sociologia delle Comunicazioni di Massa all’Università Federico II di Napoli) nella ricerca La Radio. Storia di sessant’anni 1924/1984 commissionata dalla Rai e realizzata, all’epoca, da studiosi e giornalisti italiani.
Quest’anno, ricorrono i 100 anni della radio in Italia.
E a Roma, dal 10 ottobre al 3 dicembre 2024, al Museo MAXXI, è in corso la mostra 70 anni di Televisione, 100 anni di Radio. Ad ingresso gratuito e con la curatela di Alessandro Nicosia, la mostra ripercorre la storia della radio e della TV in Italia, con la collaborazione di diverse strutture della Rai (tra le quali: Direzione Teche, Direzione Produzione TV, Museo della Radio e della Televisione, Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica, Beni Artistici e Accordi Istituzionali, Direzione Comunicazione).
Per il centenario della radiofonia pubblica e in collaborazione con l’evento Rai Prix Italia, è stato anche realizzato un albetto speciale da collezione, a tema radiofonico e intitolato Voci dall’incubo, abbinato al numero 457 della serie mensile di Dylan Dog, in edicola fino al 30 ottobre 2024.
Un italiano che è stato fondamentale per lo sviluppo della comunicazione via radio fu Guglielmo Marconi (1874 – 1937), che nel 1914 venne insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce del Royal Victorian Order (Impero Britannico). Durante la propria esistenza, Marconi ebbe rapporti proficui con il Regno Unito: nel 1920 il suo stabilimento a Chelmsford è sede della prima trasmissione audio annunciata pubblicamente del Regno Unito. Nel 1922 il primo servizio regolare di trasmissioni di intrattenimento ebbe inizio dal Marconi Research Centre a Writtle, vicino a Chelmsford. La figura di Marconi è stata ricordata e celebrata dall’Ambasciata UK in Italia con l’evento Gugliemo Marconi e il Regno Unito. Storie di talento italiano e innovazione oltremanica svolto martedì 8 ottobre 2024 a Villa Wolkonsky, residenza dell’Ambasciatore britannico a Roma.
La radio e la televisione sono stati mezzi di comunicazione rilevanti anche per generazioni di italiani all’estero, come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato nei giorni scorsi al Console Generale d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele, in occasione dell’evento “100 anni di radio, 70 di televisione. Suoni e immagini senza confini”.
«La radio e la televisione hanno segnato il Novecento. Sono state motori potenti della crescita culturale degli italiani, di coesione civile, di innovazione, di conoscenza del mondo, della stessa costruzione democratica. Le comunità italiane all’estero hanno potuto, attraverso i media radio-televisivi, riannodare i legami, partecipare alle aspirazioni e ai successi della madre Patria. Il servizio pubblico ha svolto, con la sua programmazione, una preziosa funzione di collegamento con i nostri concittadini all’estero e con i loro discendenti, rafforzando le loro radici. Le trasmissioni hanno creato attenzione al nostro stile di vita, alla sensibilità e alla qualità italiane. Sono state vetrina del Paese, aiutando a rinsaldare relazioni e costruirne di nuove», si legge nel messaggio del Capo dello Stato.
Il presidente Mattarella ha ricordato anche l’italoamericano Mike Bongiorno (1924 – 2009), figura emblematica del valore del dialogo tra le due sponde dell’Atlantico e pioniere in stagioni di cambiamento nel linguaggio e nelle tecniche radiotelevisive.
A Milano, a Palazzo Reale, da martedì 17 settembre a domenica 17 novembre 2024 è possibile visitare la mostra MIKE BONGIORNO 1924 – 2024 dedicata a Mike Bongiorno in occasione del centenario della sua nascita. L’esposizione è a cura di Nicolò Bongiorno e Alessandro Nicosia, con la consulenza di Daniela Bongiorno. Si tratta di una esperienza immersiva che intende far conoscere Mike Bongiorno nella dimensione pubblica e in quella privata. Molti i materiali e le rarità concesse dalla Fondazione Mike Bongiorno: documenti personali, fotografie, lettere, copioni, Telegatti, ricostruzioni sceniche. In TV, andrà anche in onda la miniserie in due puntate Mike dedicata a Bongiorno, lunedì 21 e martedì 22 ottobre 2024 su Rai 1 alle ore 21:30 italiane.