Lo straordinario risiede nel cammino delle persone comuni, ha scritto il romanziere brasiliano Paulo Coelho (1947) nel proprio libro Il cammino di Santiago (1987).
Oggi, 2013, molte delle persone comuni sono straordinariamente confuse e pessimiste riguardo al futuro. L'era dell'incertezza è ormai arrivata nella vita di molte persone.
Secondo lo storico francese Fernand Braudel (1902 – 1985), la Storia può essere interpretata su tre livelli, che danno luogo alla teoria delle onde lunghe. Il primo livello è il più profondo e si sviluppa durante secoli e millenni, con cambiamenti impercettibili nella geografia, nel clima, nella geologia e in tutte le aree che influiscono sull'organizzazione della vita quotidiana. Il secondo livello è misurabile in decenni, con la presenza di congiunture economiche, incrementi e decrementi demografici, relazioni tra città e campagna, conflitti generazionali. Il terzo livello è dato dagli eventi politici, economici, sociali e militari della contemporaneità.
Per alcuni pensatori, l'onda di questi anni è soltanto di media portata, mentre per altri si tratta del passaggio da un tipo di società ad un'altra. Braudel riteneva che un salto di civiltà avvenisse quando fosse attestabile l'avanzamento dell'intersezione tra molteplici settori dell'attività umana.
Al giorno d'oggi, è plausibile sostenere l'ipotesi di un passaggio radicale da una certa epoca ad un'altra. Stiamo anche cercando le parole chiave per delineare il futuro. Siamo nell'era delle tags, ovvero delle parole chiave, per dirla con il sociologo canadese Derrick de Kerckhove (1944).
E una delle parole chiave nella storia della civiltà umana è stata ed è: felicità. Oggi, soprattutto in Italia, questa idea sta mutando verso il concetto di serenità. Serenità intesa come speranza e prospettiva per il futuro.
Non a caso l'edizione 2013 del Festival delle Scienze (Roma, Auditorium Parco della Musica, 17 – 20 gennaio) ruota attorno al tema della felicità. Scienziati, economisti, scrittori si confronteranno su questo argomento sempre centrale nelle società occidentali contemporanee. Programma degli eventi: qui. Per informazioni sui biglietti: tel. 06 80241281.
Il futuro, d'altra parte, è qualcosa che ha storicamente affascinato, e a volte turbato, il genere umano. Su questo vasto tema è in arrivo il libro Che cos'è il futuro di Francesco Morace, in pubblicazione ad aprile 2013 per la casa editrice Mind (Milano). L'autore del libro è tra i maggiori sociologi a livello italiano ed internazionale e nel file .pdf qui sotto, si può leggere una sua recente intervista, contenuta all'interno del libro La svolta. Persone, idee, esperienze per guardare oltre la crisi di Corrado Fois e Antonio Martina, FrancoAngeli editore, Milano 2013.
Quando si parla di futuro, il discorso "scivola" anche verso questioni politiche. E mai come in questi anni, gli italiani sono delusi dal ceto politico italiano.
Loretta Napoleoni è tra i massimi esperti di economia internazionale. Vive da 30 anni fra Gran Bretagna e Stati Uniti e si occupa di analisi di economia politica, con riferimento agli scenari globali ed italiani. In Italia, è stato recentemente pubblicato il suo libro Democrazia Vendesi. Dalla crisi economica alla politica delle schede bianche, Rizzoli editore, Milano 2013. Abbiamo chiesto alcuni approfondimenti all'autrice.
Nel 2013, che cosa è diventata la democrazia (intesa come forma di potere e di rappresentanza)? In realtà, la democrazia è stata svuotata di alcuni suoi significati fondamentali, come ad esempio la sovranità nazionale. Questo fenomeno è stato particolarmente evidente negli ultimi tre anni. Questi avvenimenti fanno parte del processo di integrazione europea e si tratta di fatti in un certo modo prevedibili. Ma il modo in cui stanno accadendo questi fatti è discutibile: non avviene attraverso il consenso della popolazione ma tramite una politica di emergenza economica che è diventata la normalità, attuata da persone che non sono state elette dal popolo. Si tratta di una situazione pericolosa.
Quali proposte sono contenute in questo libro? Le proposte riguardano i pro e i contro delle attuali politiche di austerità collegate al mantenimento della moneta unica in tutta l'area Euro. Si tratta di considerazioni tecniche su questa costruzione monetaria, che ha creato distorsioni di cui ora pagano le conseguenze anche i tedeschi. Tra le idee proposte nel libro, c'è anche quella di costituire una moneta euro a due velocità per consentire ai paesi periferici di avere una moneta più debole, in modo da fare ripartire le esportazioni e il turismo. Dopo avere fatto ripartire l'economia, si dovrà lavorare su nuovi parametri per raggiungere la convergenza economica, prima di ricostituire una moneta comune per tutta Eurolandia.
Quali prospettive si possono stimare per le economie della condivisione sul web? Tale economia rappresenta una reazione della popolazione di fronte a questa profonda contrazione economica. Ma non si tratta della soluzione del problema: è importante che ci sia una economia della condivisione ma non sarà questo fenomeno a fare ripartire l'economia. Per ripartire, è necessaria una grande spinta espansiva determinata da politiche economiche espansive. Da una parte, dunque, riduzione dei consumi attraverso la politica della condivisione e dall'altra, politica espansiva per fare ripartire la produzione. E qui si può pensare, per esempio, alle energie rinnovabili e all'autosufficienza agricola, con una ottica di riappropriazione della sovranità energetica ed alimentare.