Domani pomeriggio, a Roma, sarò il moderatore della presentazione del libro L’olio non cresce sugli alberi. L’arte del blending: come nasce un olio di grande qualità di Giovanni Zucchi (Lupetti editore). Tutte le informazioni pratiche e una presentazione dell’evento: qui.
Si avvicina anche il Salone Internazionale del Libro a Torino: da giovedì 14 a lunedì 18 maggio 2015.
L’occasione è dunque propizia per citare alcuni altri libri, in vario modo collegati all’epoca contemporanea.
A partire da La ricreazione è finita. Scegliere la scuola, trovare il lavoro di Roger Abravanel e Luca D’Agnese (Rizzoli editore), in cui si affronta il problema del rapporto fra i giovani italiani e il mondo del lavoro del XXI secolo.
Mondo del lavoro che è fatto soprattutto di aziende: piccole, medie, grandi. Lo scrittore, marinaio ed ex manager Simone Perotti ha esperienza di quelle grandi, e ne scrive nel suo recente romanzo Un uomo temporaneo (Frassinelli editore, anche in e-book) dove si mescolano atto d’accusa al mondo del lavoro e ottimismo radicale.
D’altra parte, c’è anche un’altra faccia del mondo del lavoro, ed è quella del lavoro nel sociale. Ma anche qui c’è bisogno di ricalibrare la prospettiva, come scrivono gli autori (educatori, operatori sociali, attivisti dei diritti umani) del libro collettivo Lavorare nel sociale. Una professione da ripensare a cura di Giulio Marcon, Edizioni dell’Asino.
E uno dei fenomeni sociali per eccellenza è l’amore. Per chi volesse approfondirne gli aspetti scientifici, c’è il libro La chimica dell’amore. La scienza del sesso e dell’attrazione, scritto dallo psichiatra e neurobiologo statunitense Larry Young (al suo primo libro destinato al pubblico generalista) assieme al giornalista Brian Alexander (Bollati Boringhieri editore).
In un certo senso, anche la musica è una forma di amore. Ma nell’epoca digitale, il critico musicale ha ancora una funzione? Ne scrive, ad esempio, Federico Capitoni, giornalista e critico musicale, nel suo libro La critica musicale, Carocci editore.
E hanno ancora senso le carte geografiche tradizionali? La rappresentazione cartografica del territorio ha una storia molto lunga (risalente all’antichità) e nelle diverse epoche storiche si sono succeduti metodi e strumenti per avere una rappresentazione visuale sempre migliore della geografia del mondo, con annessa influenza anche sulle idee circolanti in ogni epoca storica. Su questi temi, il consiglio è il libro La storia del mondo in dodici mappe di Jerry Brotton (docente di Studi Rinascimentali alla Queen Mary University di Londra), Feltrinelli editore, nel quale si parte dalle carte geografiche in uso nel II secolo d. C. per arrivare fino a Google Earth.
Si sa: il calcio è lo sport più popolare del mondo. Brasile e Italia sono due paesi in cui questo gioco si è radicato profondamente nell’immaginario collettivo. Paolo Demuru è studioso accademico di semiotica fra Italia e Brasile e si è recentemente occupato del rapporto fra calcio e cultura nel suo libro Essere in gioco. Calcio e cultura tra Brasile e Italia, Bononia University Press.
Si può fare squadra anche tra amici. Come i quattro anziani, ma arzilli, protagonisti del romanzo L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle miserabili monache scritto dal 30enne Marco Marsullo, pubblicato da Einaudi (anche in e-book). Prima di lasciare questo mondo, quattro anziani amici riescono a sfuggire al controllo delle monache che li accudiscono, ottenendo la libertà per fare quello che probabilmente sarà l’ultimo, memorabile scherzo della loro vita.
Per finire questo post, ecco il libro Serenità. L’arte di saper invecchiare del filosofo tedesco Wilhelm Schmid, Fazi editore. Ovvero un viaggio nel quale la vecchiaia è il capitolo finale del libro della vita. Vita durante la quale bisogna imparare sempre meglio l’arte di saper invecchiare.