News for Global Italians

Oggi è la Giornata Mondiale della Terra, indetta dalle Nazioni Unite.

E il mondo contemporaneo è diventato un puzzle dove è sempre più complesso trovare l’incastro giusto fra le parti.

Ma gli italo globali hanno le caratteristiche per trovare soluzioni: sono “italiani elevati al quadrato”, come ho dichiarato a TV2000 nel servizio sul libro Italo Globali (di cui sono curatore, Lupetti editore) che andrà in onda nel programma La Compagnia del Libro condotto dal giornalista Saverio Simonelli, sabato 25 aprile 2015, ore 19,30 italiane (canale 28 del digitale terrestre, canale 140 di Sky, canale 18 della piattaforma satellitare Tivùsat).

Come ho scritto in questo recente post su questo NòvaBlog, gli italo globali sono davvero ovunque nel mondo.

Si tratta di un insieme di persone ormai molto diversificato, con vari livelli di attività, obiettivi, preparazione, mentalità, desideri. Ma c’è almeno un tratto comune a tutti: la capacità tutta italiana di gesticolare per farsi capire: d’altra parte, siamo anche un popolo di attori con un talento “naturale” per la recitazione, e all’estero si sviluppa (almeno in alcuni casi) un certo “fiuto” nel riconoscere i connazionali.

Lo sa bene il regista e filmmaker Luca Vullo, che domani 23 aprile 2015 a Londra metterà in scena il suo show interattivo Italian Gestures, ospitato nella pizzeria Pizza Rossa, 4 – 12 Whittington Avenue EC3V 1AB (zona 1), ore 19 – 21. Qui le informazioni sui biglietti. Come aveva già capito nell’antichità il filosofo greco Aristotele: “Ridere è un esercizio fisico di grande valore per la salute“.

Londra, d’altra parte, è diventata una sorta di “cumulo di speranze” per una varia umanità: alcune situazioni andranno bene, altre no. La capitale inglese viaggia verso i 9 milioni di abitanti ed è destinata a crescere ancora in termini demografici, come spiega Marco Niada in questo post sul suo blog sul Sole 24 Ore.

A proposito di vedere dall’alto, al 20 di Fenchurch Street (zona 1), c’è Sky Garden: un giardino/spazio eventi dal quale si può godere una vista panoramica di Londra; è possibile anche prenotare una visita gratuita.

Tornando a terra, c’è sempre qualche angolo nuovo da scoprire nella metropoli londinese: se ne stanno occupando, per esempio, Giulia Turbiglio e Enrico Rossi che stanno scrivendo il libro Londra Low Cost, in uscita a ottobre 2015 per Rizzoli-Bur : ovvero la terza guida di viaggio a marchio Nuok (il portale di viaggi e creatività fondato dalla digital strategist Alice Avallone), dopo quelle dedicate a Roma e a New York.

Molto centrata sull’organizzazione di eventi che permettano di socializzare alla vasta comunità italiana a Londra, è Italians of London, associazione fondata da Giancarlo Pelati alla fine degli anni Novanta.

Per chi è in cerca dell’Italian Factor in London, è appena stato pubblicato il nuovo numero del magazine The IT Factor (dedicato questa volta al tema del vino) diretto dalla giornalista e blogger Daniela De Rosa e realizzato dalla società The Italian Project, fondata da Daniela De Rosa.

Come non parlare, inoltre, di economia e finanza in una città che è una delle capitali finanziarie del mondo? Ad esempio, Bank of England (la banca centrale inglese) ha recentemente costituito un team di analisti per monitorare il web e i social networks, con l’obiettivo di capire come le fonti non convenzionali di dati possano contribuire a migliorare la comprensione dello scenario economico inglese, e a prendere decisioni economicamente più avvedute (news su Sky).

In fatto di nuove aziende, non manca il fermento da parte di imprenditori italo globali, come Bruno Pellegrini, che all’inizio di quest’anno ha fondato Vizy: community di filmmakers tra le maggiori al mondo, con sedi a Roma, Londra, Parigi, Philadelphia (Usa).

Nell’area degli audiovisivi, c’è anche BuzzMyVideos: start up fondata nel 2013 da Paola Marinone a Londra, con l’idea di realizzare un network per lanciare videomakers di talento provenienti da YouTube.

Business, lavoro, globalizzazione. Ma sia per l’uomo sia per la donna italo globale, ci sono anche i love affairs, che al di là delle diverse culture hanno comunque delle similitudini in (quasi) tutto il mondo. Una lettura suggerita, in tal senso, è il romanzo Un amore a Notting Hill dello scrittore e attore inglese Andrew Clover (Piemme edizioni, Milano 2014). Londra sa essere anche romantica. Se sai quali sono i posti giusti (smile).

Tornando agli argomenti di lavoro, per gli italo globali che vivono nell’area di Parigi, è in arrivo un incontro su come trasformare il Curriculum Vitae in un “passaporto” per la carriera: se ne parlerà martedì 28 aprile 2015 a Courbevoie (poco fuori Parigi) con Matteo Guerra (direttore associato Page Executive), Pascal Brouaye (presidente Association Léonard de Vinci), Francesco Coppola (presidente Associazione Italian Executives in Paris). Informazioni di dettaglio e registrazione all’evento: qui.

A volte, gli italo globali scrivono anche libri, come Roberto Bonzio, giornalista multimediale e autore del libro Italiani di Frontiera. Dal West al Web: un’avventura in Silicon Valley, prefazione di Gian Antonio Stella, Egea editore, Milano 2015.

Si è cimentato su questo tema, da una angolazione diversa, anche il giornalista Enzo Riboni, con il suo e-book Addio per sempre? Storie di giovani all’estero, prefazione di Domenico De Masi, Italic Digital Editions, Roma 2014.

Un italo globale come l’architetto e ingegnere Carlo Ratti – direttore del Senseable City Lab del MIT e titolare dello Studio Carlo Ratti Associati (sedi a Torino, Londra, Boston) – ha delineato alcuni grandi temi per il futuro dell’architettura con il suo libro Architettura Open Source. Verso una progettazione aperta, Einaudi editore, Torino 2014 (disponibile anche in e-book).

Non mancano poi i siti specializzati su questi temi, come www.italianidifrontiera.com.

Eppure, prima o poi, c’è sempre qualche motivo per tornare in Italia. In tempi di crisi e di low cost, ecco per esempio il libro Weekend Low Cost in Italia. Guida anticrisi alle più belle mete da vacanza mordi e fuggi del giornalista Giuseppe Ortolano, Rizzoli-Bur editore, Milano 2015.

E come si dice, tutte le strade portano a Roma. Ne sa qualcosa Chiara Cecilia Santamaria – scrittrice e digital strategist di origine romana, relocated a Londra da alcuni anni – che in questo post sul suo blog scrive le sensazioni di quando si ritorna nei luoghi dove si è cresciuti.

Se si riesce a completare tutto il puzzle, è meglio.

 

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