Estate 2015: tra le altre cose, c’è il torneo di Wimbledon, Charlize Teron e Sean Penn si sono lasciati, un paese europeo è sull’orlo del fallimento economico definitivo, una parte dell’umanità controlla e gestisce il proprio mondo usando strumenti tecnologici.
Il mondo è diventato davvero complesso, e i sistemi complessi (dai sentimenti all’economia fino alle tecnologie) sono sempre più un’arte da governare al meglio.
E a proposito di arte, annotiamo alcune iniziative in campo artistico, viaggiando nel sole estivo e nel mondo.
A volte, le Isole Eolie sono descritte come le “Isole Hawaii italiane”, e ci sono elementi di verità in questa espressione… Al di là della bellezza della natura nelle sette isole eoliane e di altre attività turistiche e di intrattenimento, si può ragionare anche sul rapporto fra cultura e territorio locale, come nel caso della mostra Eolie 1950/2015. Mare Motus. L’isola nell’arte contemporanea dalla Sicilia al Cile, nella quale si indaga il rapporto fra il concetto di isola e l’arte contemporanea, attraverso le opere (dipinti, video installazioni, sculture, fotografie, ceramiche) di quaranta artisti italiani e internazionali che hanno affrontato il tema dell’isola, nel presente e nel passato. Oltre a rappresentare un territorio ricco di pluralità e di contraddizioni come la Sicilia, la mostra, curata da Lea Mattarella e Lorenzo Zichichi, ha anche un taglio internazionale, essendo stata presentata a Londra nelle scorse settimane. L’inaugurazione è in programma domenica 12 luglio alle 19,30 al Castello di Lipari (isola di Lipari), con apertura fino al 30 settembre 2015, ingresso gratuito. L’iniziativa è resa possibile grazie al lavoro congiunto dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e dell’associazione di imprese che ha progettato la mostra, e si inserisce all’interno del più ampio progetto culturale biennale Mare Eolie.
Il tema dell’isola, d’altra parte, è sempre affascinante anche nei media: ad esempio, una delle migliori narrazioni televisive dello scorso decennio – Lost – è ambientata principalmente su un insieme di isole.
Spostiamoci ora dalle isole all’entroterra della Spagna: a Madrid, dove l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid propone, fino a venerdì 11 settembre 2015, la mostra Mirada Interior. Fotografie di Valerio Bispuri: un viaggio, iniziato negli anni Novanta, in cui il photoreporter Bispuri ha documentato realtà sociali come quelle dell’America Latina, delle Isole Filippine e della Bosnia, cercando di raccontarne visivamente la complessità, senza cadere in stereotipi e pregiudizi. Sede: Calle Mayor, 86. Orari: dal lunedì al venerdì ore 10 – 20, ad agosto dal lunedì al venerdì ore 10 – 15, chiusura nelle giornate di festività, ingresso gratuito.
Verso nord, ora. Tra Londra, Parigi e Milano, dove sta avviando le attività Art Raisers, piattaforma di crowdfunding per l’arte gestita da italiani: Mauro Mattei (a Londra), Pietro Nocita (a Milano), Giacomo Rambaldi (a Parigi).
Una tappa anche a Roma, per la sesta edizione del Festival della Complessità, organizzato dall’associazione scientifica, culturale e di promozione sociale Dedalo ’97, nata nel 1997. Si tratta di un festival che si svolge in varie località sul territorio italiano, con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico generalista sui temi della complessità, della scienza e dei sistemi sociali. A Roma, martedì 7 luglio e martedì 14 luglio 2015, alle ore 21, al museo MAXXI, via Guido Reni, 4/a, ingresso gratuito, si svolgeranno due incontri realizzati con un format di conversazione e gioco partecipativo. Nell’incontro del 7 luglio, Antonella Sbrilli, docente di Arte Contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, terrà un incontro su arte emergente, parole, immagini e reti sociali; nella serata del 14 luglio, Valerio Eletti, coordinatore editoriale del Festival della Complessità e tra i massimi esperti italiani di sistemi complessi, parlerà di reti, comunicazione, arti visive e big data, e alla fine dell’incontro verrà costruita una tag cloud capace di descrivere i temi emersi durante la serata.
Mostre, festival, incontri di vario tipo. Ma cosa significa organizzare un evento al giorno d’oggi? Vuol dire diventare maestri nell’arte della complessità. Lo spiega con ironia e concretezza Alfredo Accatino, direttore creativo Filmmaster Events, nel suo libro The Events Master. Tecniche, parole, segreti e trucchi del mercato degli eventi, ADC/Longanesi edizioni 2015.
E mescolando la musica di tre pezzi da novanta degli anni Novanta (i Jamiroquai, gli Oasis, Lenny Kravitz), si può concludere questo post (smile).