In base ad un recente studio condotto dal Disaster Risk Management Knowledge Centre della Commissione Europea, l’Italia è il Paese europeo più vulnerabile alle catastrofi naturali.
Nella Legge di Bilancio 2024, è previsto l’obbligo per le imprese italiane e per quelle internazionali con presenza stabile in Italia di stipulare entro il 31 dicembre 2024 una copertura assicurativa per i danni causati da eventi catastrofali (alluvioni, frane, inondazioni, esondazioni, terremoti) a terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali sul territorio nazionale.
Su questo tema, giovedì 4 aprile 2024 alle ore 11 (CET) il Gruppo finanziario e assicurativo SACE propone il webinar Rischi catastrofali: analisi del contesto e strumenti di mitigazione per le imprese, focalizzato sugli impatti delle calamità naturali sull’economia italiana, con attenzione anche alle implicazioni correlate agli obblighi previsti dalla Legge di Bilancio 2024.
Per approfondimenti e per iscriversi al webinar: education@sace.it
Secondo le stime dell’ANIA, l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici, nel 2021 solo il 5% delle microimprese italiane (0 – 9 dipendenti) aveva una copertura assicurativa contro le calamità naturali. La copertura assicurativa si attesta al 55% per le piccole imprese, al 67% per le medie, al 78% per le grandi che, però, sono una esigua minoranza del totale.
Con riferimento alle abitazioni private, nell’ultimo anno circa 5 milioni di italiani hanno subìto danni alla propria abitazione causati da calamità naturali, ma solo 1 su 3 aveva una polizza assicurativa a tutela dell’immobile. Il tutto in un Paese come l’Italia caratterizzato da infrastrutture e patrimonio edilizio sempre più datati e da una crescita dei livelli di urbanizzazione in zone esposte a rischio di catastrofi naturali.
«Gli eventi naturali dello scorso luglio, ancor più di quelli catastrofali – dichiara Elisabetta Pinciroli, presidente di Adenes Italia, holding di servizi per il mondo assicurativo in Italia – hanno evidenziato sfide significative nel mercato assicurativo a tutti i livelli, in termini di efficacia dei processi di gestione dei sinistri, rispetto alle aspettative di assicurati e clienti. È essenziale affrontare queste problematiche in maniera efficace per evitare ripercussioni future, tenendo conto anche che tali fenomeni saranno purtroppo sempre più frequenti e di sempre maggiore portata. Vogliamo contribuire a una riflessione sugli aspetti organizzativi peculiari per la gestione dei sinistri legati a questi eventi e sull’impatto che essi hanno sul profilo reputazionale del mercato. È importante che si guardi anche alle esperienze organizzative in corso in Paesi che hanno dovuto affrontare questa sfida prima di noi, come Francia, Germania e Olanda. Possiamo prendere spunto da chi ha già sperimentato soluzioni: ora è il momento di agire. Ci auguriamo che il dibattito di questi mesi innescato dai nuovi provvedimenti legislativi possa aumentare la consapevolezza di tutti».
«L’intensificarsi della gravità degli eventi naturali – aggiunge Elisabetta Pinciroli – ha acuito un altro problema che, nel prossimo futuro, dovrà necessariamente trovare una soluzione. In questo momento c’è una vera carenza di professionisti specializzati nell’attività di valutazione dei danni. Credo che tale situazione dipenda dal fatto che questa professione, nel corso del tempo, abbia perso il suo appeal perché poco conosciuta e poco remunerata rispetto ad altri settori e noi, come attori coinvolti, dovremmo impegnarci di più per far capire quanto queste figure, in realtà, siano fondamentali per un reale servizio all’assicurato».
Un aiuto può arrivare anche dalla tecnologia: molte imprese assicurative, in Europa, hanno iniziato a sviluppare strumenti tecnologici che consentono di analizzare i fenomeni meteo, mapparli e incrociarli con i dati di portafoglio. In alcuni casi, le prime simulazioni sono disponibili anche una settimana prima dell’evento: si può dunque avere in anticipo una ipotesi della portata dell’evento catastrofale in termini numerici e di esposizione finanziaria. Queste informazioni, inoltre, consentono la messa in atto di azioni di prevenzione e mitigazione del danno attraverso messaggi diretti agli assicurati.