Riprendo il post Il quadro della comunicazione, che avevo pubblicato qualche giorno fa su questo NòvaBlog, per aggiungere qualche riflessione sulla comunicazione d'impresa.
Soprattutto per coloro che sentono sempre più stretti i confini delle tradizionali regole della comunicazione d'impresa. Al giorno d'oggi, infatti, le attività di marketing e comunicazione finalizzate a trasmettere l'identità aziendale all'esterno dell'impresa sono diventate molto più articolate rispetto al passato. Nel mare magnum del web, si incontrano le persone e i brands, con effetti che non sono pianificabili a tavolino.
La presenza online è ormai imprescindibile per piccole, medie e grandi aziende; e nel corso del tempo, il mondo del marketing ha elaborato un proprio linguaggio, più o meno comprensibile al pubblico generalista… In questi anni, chi opera nella comunicazione d'impresa si trova di fronte ad uno scenario a due facce: da una parte, mantenere costante (o incrementare) il livello di business dell'azienda; dall'altra, progettare e attuare strategie in un ambiente di comunicazione interattivo e più fluido rispetto al passato.
La relazione tra imprese, mercati e comunicazione è in corso d'opera, e come sempre il livello top rimane saper comunicare in maniera corretta e realmente creativa. Ecco perché questa è un'epoca davvero sfidante per chi gestisce quest'area della comunicazione, poiché il livello di professionalità del comunicatore d'impresa viene continuamente messo alla prova dall'evoluzione del mondo della comunicazione e dall'evoluzione dei mercati, che non sono più locali ma globali.
Da una decina d'anni, il Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media dell'Università Tor Vergata di Roma si occupa di questi temi e, dal 2006, nel periodo di fine anno viene realizzato un convegno nazionale a Roma per fare il punto sullo stato dell'arte della comunicazione aziendale, organizzato dal Master ed ospitato nell'Auditorium dell'Enel (viale Regina Margherita, 125, Roma). Quest'anno, la data è fissata per mercoledì 4 dicembre 2013, dalle 9,30 alle 17. Sono previsti gli interventi di managers della comunicazione provenienti soprattutto da grandi aziende (tra gli altri: Saatchi&Saatchi, Young&Rubicam, Fox International Channels Italy, Coca Cola, Enel, Rai, Ericsson, Hagakure, Burson & Marsteller, Barabino & Partners, Mindshare). Il programma completo della giornata è qui, mentre qui ci si può registrare al convegno.
Il ragionamento su questi temi non può comunque prescindere dal fatto che la creatività sia il motore di partenza della comunicazione commerciale. Il lavoro dei creativi è un lavoro tanto importante quanto poco rappresentato a livello formale: il motivo è costitutito dal fatto che i creativi sono dispersi in un universo di professioni che non è facilmente riconducibile ad una categoria unica.
Ma i tempi sono sempre più maturi per un riconoscimento del valore del lavoro creativo. Già due anni fa, Alfredo Accatino, direttore creativo in Filmmaster Group – Kevents, aveva scritto una lettera aperta ai creativi italiani (che avevo pubblicato qui su questo NòvaBlog) per difendere i diritti di questa categoria professionale e per far conoscere i numeri e la realtà del lavoro creativo in Italia. L'iniziativa ha ottenuto un ottimo livello di adesione e attualmente è in corso la petizione #RivoluzioneCreativa lanciata da Accatino per chiedere il riconoscimento della valenza strategica della creatività per il rilancio del Paese. La petizione è indirizzata al Governo, ai candidati premier, ai sindacati e alle forse sociali e si basa su alcuni dati inequivocabili: in Italia, i lavoratori che operano nell'ambito delle professioni creative sono 2 milioni e producono il 5,8% del Pil italiano (80,8 miliardi di euro secondo il Rapporto 2013 di Unioncamere/Fondazione Symbola). Riformulazione del diritto d'autore, tutela delle idee, sostegno alle imprese della creatività, creazione di forme contrattuali che tengano conto delle specificità del lavoro creativo sono i principali punti posti all'attenzione delle istituzioni.
Il web rappresenta oggi il territorio comune su cui operano i comunicatori d'impresa e molti creativi, e nel futuro ci saranno innovazioni anche su questi temi.