Sono tornato dal Festival di Internazionale a Ferrara, di cui avevo scritto qui.
E' stato un fine settimana intenso: ho visto incontri partecipati da un pubblico numeroso, molti giovani, tante biciclette per le strade del capoluogo estense. Arrivo venerdì, in tempo per la performance serale di Gipi, autore di fumetti, che per l'occasione ha riletto il suo ultimo libro La mia vita disegnata male (Fusi Orari/Coconino Press, 2008).
Sabato mattina, l'economista italiana Loretta Napoleoni, tra i massimi esperti internazionali di economia, ha risposto alle domande del pubblico sulla crisi e non solo. Ne è uscito un dialogo estremamente interessante, con molti punti da sottolineare:"Le banche italiane sono ancora a rischio. Con tasso di interesse a zero, l'investimento azionario dà più possibilità di speculazione. E' ricominciata la speculazione sulle materie prime. Nei momenti di crisi l'oro sale. Nell'economia reale, la crisi non è finita. L'indicatore migliore per capire la crisi è l'andamento della disoccupazione. Il precariato, in realtà, è una forma di semi-disoccupazione. A non andare è il sistema economico nel suo complesso. In questo momento, coloro che stanno guadagnando sono le banche, la Federal Reserve (che è un istituto privato) e il Tesoro americani. Attualmente, i paesi più avanzati nella ricerca sulla green economy sono Cina, Germania, Spagna, Usa, in Italia non c'è una sensibilizzazione in merito da parte della classe politica. La Cina è, oggi, il più grande creditore degli Stati Uniti. Per riformare davvero il sistema economico, dobbiamo aspettare che ci sia una nuova Bretton Woods. Il PIL (Prodotto Interno Lordo) non è un indicatore esaustivo: ad esempio non ci fa sapere se la classe media italiana sta meglio o peggio di vent'anni fa. C'è bisogno di più equilibrio nella finanza e nella politica. Non bisogna avere paura della Cina: i cinesi non sono interessati a fare i colonizzatori e il loro modello va studiato anche per capire dove l'Occidente ha sbagliato. Il concetto di decrescita ha alcuni aspetti positivi, richiede un modello di produzione non centrato sul consumo, ma non si incontra bene con una economia globalizzata come quella di oggi. Le società di rating finanziario utilizzano informazioni provenienti dalle banche e si crea un rapporto abbastanza incestuoso: le società di rating sono nate all'inizio degli anni Ottanta come una sorta di meccanismo autoregolatore del mercato, meccanismo che poi ha fallito i suoi obiettivi. Per quanto riguarda lo scudo fiscale recentemente varato in Italia, non credo che ci sarà un grosso rientro di capitali e, sostanzialmente, si sta istituzionalizzando l'evasione fiscale".
Nel pomeriggio, ha avuto luogo l'incontro dal titolo "Visti dagli altri. L'Italia invertebrata: la crisi della sinistra e il successo di Berlusconi". A parlarne con il giornalista Gad Lerner, lo storico britannico e docente all'Università di Firenze Paul Ginsborg, il politologo francese e docente alle Università Sciences-Po di Parigi e Luiss di Roma Marc Lazar e lo storico britannico John Foot.
Stimolati da Lerner, i relatori hanno toccato vari argomenti. A partire da Marc Lazar, che ha affermato:"In Francia, ci si domanda perché gli italiani continuino a votare per Berlusconi. La seconda questione è il degrado dell'immagine dell'Italia in Francia".
Ha proseguito Paul Ginsborg:" Non tutti gli elettori votano Berlusconi. Agli osservatori stranieri, preoccupa la violenza delle divisioni in Italia. Se, parlando a livello storico, l'Italia è tendenzialmente un paese di centro-destra, bisogna interrogarsi sulla qualità attuale dell'offerta del centro-destra."
John Foot ha notato:"L' immagine dell'Italia è peggiorata. L'Italia è cambiata: è una società basata sul profitto individuale e Berlusconi viene da quel tipo di società. Poi c'è la sinistra con i suoi problemi".
Lerner ha notato che "forse l'Italia sta anticipando alcuni comportamenti, caratterizzati da una debolezza dello Stato". Lazar ha risposto:"Non credo alla tesi dell'anomalia italiana, ma ci sono sicuramente delle specificità. L'Italia vive in maniera molto intensa i mutamenti delle forme democratiche e il mutamento delle nostre società in senso individualista". E Ginsborg:"Le spiegazioni storiche sono complesse. Nel mondo dei consumi, la televisione svolge ancora un ruolo importante. La maggioranza delle news arriva attraverso una cornice distorta. In Italia, si osserva la presenza di reti associative anche forti che però non trovano sbocco politico". John Foot:" Cinquanta anni fa, questo era un paese di contadini. In seguito, si è arricchito velocemente senza un processo di pianificazione".
Marc Lazar:"Questo paese ha avuto una modernizzazione accelerata che ha avuto ripercussioni in termini di lacerazioni e scontri. In Italia, oggi, quasi il 15% dei matrimoni è misto, sintomo di un qualche processo di integrazione. Una possibile spiegazione dei corpi nudi in televisione e dei comportamenti trasgressivi può derivare da una liberazione dopo secoli di dominazione religiosa e di altro tipo".
Paul Ginsborg:"Non credo che la Chiesa accetterà una tensione ulteriore sui temi del razzismo e dell'immigrazione. Siamo ad un bivio. Vedo che l'Italia va in shock di fronte ad una società multietnica. Ma è difficile fermare i processi storici: vediamo le amicizie che i nostri figli stanno stringendo con i nuovi italiani".
John Foot:"Non bisogna cadere nella trappola di scaricare tutto sulla televisione. Ci sarà un dopo Berlusconi, in cui non ci sarà più l'ossessione per lui".
Lerner ha successivamente posto l'attenzione sul fatto che "un altro problema italiano è anche il culto della tradizione, sia a destra sia a sinistra. Il progetto dell'Ulivo è stato calpestato per via del culto della tradizione".
Lazar:"Il passato ossessiona le società e in Italia il passato divide molto. Oggi, la sinistra è in crisi in Europa, ma l'esperienza delle primarie nella sinistra italiana non viene sottovalutata in Europa".
Ginsborg:"L'Italia guarda molto al passato e questo paralizza. E il paese è vecchio demograficamente. La sinistra europea non ha saputo stimolare e coinvolgere nella partecipazione politica. Bisogna reinventare il riformismo. Sarebbero necessarie 'rolling reforms': riforme che invece di essere imposte dall'alto, devono partire dal basso e, come una palla di neve, accumulare forza rotolando".
Foot:"La crisi della sinistra viene da lontano ed è un discorso autoreferenziale. Non sono d'accordo con l'ossessione del passato italiano, vedo invece la ricerca del nuovo a tutti i costi, senza una strategia".
Domenica mattina, è stata presentata la nuova veste grafica del settimanale Internazionale, con l'intervento del designer britannico Mark Porter, che ha curato il progetto.
Successivamente, ha avuto luogo l'incontro con Steven Berlin Johnson, giornalista statunitense esperto di nuove tecnologie, sul tema: i new media e il futuro delle news. Berlin Johnson ha affermato:"Il web può essere analizzato attraverso metafore, che sono: interazione più inusuale rispetto agli altri dispositivi di comunicazione, serendipity, vicinanza di casa, ordine dal basso, densità. L'iperlocale è il prossimo livello della community ed è connesso al web geografico, come ad esempio ouside.in. La vanishing point theory spiega come il nostro interesse per una determinata questione sia inversamente proporzionale alla sua distanza (geografica, emotiva o di altro tipo). Fra la caratteristche dell'informazione online ci sono: la diversità, l'efficienza, la resilienza. Oggi, c'è molta più informazione disponibile rispetto ad appena vent'anni fa, con piccole comunità iperlocali che parlano tra loro".
Nel bel Teatro Comunale di Ferrara, pieno in tutti i posti, si è svolto l'ultimo evento del festival: un incontro di grande intensità sul tema "MafiaSpA: gli affari ai tempi della crisi". Sul palco, Misha Glenny, giornalista britannico ed autore del libro McMafia (Mondadori), l'esperta di economie criminali Loretta Napoleoni e lo scrittore e studioso di fenomeni criminali Roberto Saviano. A condurre l'incontro, il direttore responsabile de La Stampa, Mario Calabresi, che ha aperto dicendo:"Cerchiamo di affrontare il tema della crisi con una prospettiva diversa: ovvero capire chi vi ha visto un'occasione di guadagno, in questo caso la criminalità organizzata".
Loretta Napoleoni ha notato:"La crisi è relazionata al fatto che le banche si erano indebitate eccessivamente e il prestito interbancario si è interrotto. Ora, il problema è che nelle grandi banche ci sono grandi buchi di bilancio. E, nei sistemi criminali, è il denaro contante a girare in massima parte. In questo momento, c'è crisi di liquidità e le organizzazioni criminali ne hanno a sufficienza. Le piccole e medie imprese hanno più difficoltà nell'accesso al credito rispetto al passato ed è più facile cadere nella rete criminale".
Roberto Saviano:"Liquidità, per le organizzazioni criminali, significa stipendio e possibilità di gestire il territorio. Il narcotraffico dà molta liquidità. Un'azienda entra in crisi e arriva il clan che garantisce una 'nuova fiducia'. L'entrata dei capitali del narcotraffico nelle piccole e medie imprese influisce sul futuro a lungo termine".
Misha Glenny:"Stanno emergendo nuove organizzazioni criminali, non solo nell'Europa dell'Est ma anche in Sud America e in Sud Africa. I beni di consumo contraffatti e a minor prezzo stanno diventando un'area per fare affari in tempi di crisi".
La Napoleoni:"La crisi avrebbe dovuto portare una nuova legislazione. I paradisi fiscali andrebbero aboliti ma non tutti i paesi del mondo desiderano farlo. In una situazione come questa, invece di riformare seriamente il sistema, si sta cercando di racimolare denaro ovunque".
Saviano:"La criminalità italiana è stata la prima ad arrivare nei paesi dell'Est Europa e a scorgervi opportunità d'affari. In Gran Bretagna, non c'è il reato di associazione mafiosa, così come in Spagna e in Germania. C'è difficoltà, per le polizie nel mondo, a coordinarsi. In Europa, ci sono molti cartelli. Intellettuali come Misha Glenny ci aiutano a far conoscere questi temi a livello internazionale".
Loretta Napoleoni:"Dagli anni Novanta, l'Europa è il principale mercato dell'eroina. In Afghanistan, gli Stati Uniti sono in una situazione difficilissima: i talebani si sono trasformati in narco-talebani. La lotta contro il crimine deve essere globale."
Mario Calabresi ha ricordato che "oggi negli Usa c'è una emergenza per controllare il narcotraffico".
Roberto Saviano:"La cocaina è un petrolio bianco. Oggi, è più importante la distribuzione della produzione. La cocaina è un velocizzatore economico senza eguali. Il narcotraffico mina le basi del libero mercato: ecco perché gli Stati Uniti stanno ponendo sempre maggiore attenzione su questo tema".
Misha Glenny:"Secondo le statistiche, negli Usa si fa largo uso di droga. L'Italia deve produrre tante persone come Roberto Saviano".
Loretta Napoleoni:"Si pensa che il problema della criminalità sia solo italiano quando invece è globale. La lotta contro il crimine e il terrorismo non si è ancora globalizzata".
Tra gli applausi della sala, è terminato l'incontro. Subito dopo, il direttore di Internazionale, Giovanni De Mauro, e il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, hanno chiuso l'edizione 2009 del Festival, ringraziando le persone e le organizzazioni che lo hanno reso possibile e dando appuntamento al 2010.