In realtà, Made in Italy è una espressione complessa, che racchiude in sé un eterogeneo insieme di pratiche, procedure, sensibilità, visioni, approcci, prospettive, storie. In Italia, il tratto che lega le produzioni del design e della creatività alla produzione industriale è quel mix di estetica e funzionalità che rende gli oggetti del Made in Italy desiderabili e facilmente inseribili nella vita quotidiana. Come, ad esempio, la caffettiera, che unisce la funzionalità con un buon design. Negli anni Cinquanta e Sessanta, il design italiano ha vissuto una stagione d'oro, con la creazione di oggetti diventati d'uso comune. Era un periodo storico in cui il progettista/designer e l'imprenditore riuscivano ad entrare in sintonia con i segnali provenienti dalla società e dal mercato. Ritrovare quella sintonia, oggi, diventa sempre più strategico per il saper fare all'italiana che si può arricchire di nuove potenzialità attraverso le attuali e future tecnologie digitali. Oggi, inoltre, la contraffazione dei prodotti del Made in Italy ha assunto dimensioni rilevanti. Ma la lotta alla contraffazione va affrontata con logiche e strategie interne alla contemporaneità, senza dimenticare il patrimonio creativo che funge da base per il Made in Italy.
La Fondazione Valore Italia organizza la mostra Disegno e Design. Brevetti e Creatività Italiani, aperta da oggi 5 novembre 2009 fino al 31 gennaio 2010 al Museo dell'Ara Pacis a Roma, con un percorso suddiviso in settori merceologici (arredamento, moda, agroalimentare, trasporti). Fra gli eventi previsti durante l'apertura della mostra, martedì 1 dicembre alle 17.00 interverrano il designer Ron Arad e l'imprenditore Adolfo Guzzini per raccontare il processo creativo dall'idea alla realizzazione di un oggetto (nel caso specifico, la lampada PizzaKobra): info qui.