Fa più rumore un albero che cade, rispetto ad una foresta che cresce, diceva il filosofo cinese Lao Tzu (la cui esistenza si stima sia avvenuta tra il VI e il IV secolo a. C.)
Venendo a tempi più recenti, il "film" dell'editoria giornalistica cartacea ha preso una piega inaspettata, con la crisi del settore che si è fatta più dura del previsto. Nella sceneggiatura del "film", in questi anni, sono progressivamente entrati nuovi "personaggi" che hanno iniziato a cambiare il copione: i nativi digitali, il web 2.0, i social networks, gli smartphones, i tablets.
E fa più notizia un albero che cade, o che diventa pericolante (le testate giornalistiche, grandi, medie e piccole), rispetto ad una foresta che cresce (l'editoria giornalistica sul web).
Al giorno d'oggi, dunque, è evidente che si debba parlare di editorie crossmediali, al plurale. Sono aumentate le piattaforme di produzione, distribuzione e fruizione del prodotto giornalistico, il pubblico non è più il blocco monolitico del passato, e sono cambiate anche le abitudini di consumo dell'informazione.
La sperimentazione è diventata permanente in quest'area, con gli inevitabili pro (maggiore circolazione delle idee) e contro (faticosa ricerca delle strategie giuste).
E' notizia recente la nascita – durante il mese scorso – di Pagina99, quotidiano di economia e cultura, in edicola in Italia dal martedì al sabato e diretto da Emanuele Bevilacqua, che cerca di integrare la dimensione cartacea con quella del mondo digitale, attraverso formule di pagamento a consumo, pagamento riservato alla fruizione digitale, interazione tra contenuto cartaceo e web.
Il progressivo avvicinamento dell'editoria giornalistica al mondo online non è comunque un fatto assolutamente improvviso: da 30 anni, in Italia, viene pubblicata la rivista scientifica Media Duemila, diretta da Maria Pia Rossignaud e Derrick de Kerckhove, che indaga sulle trasformazioni multimediali dell'editoria e della comunicazione, soprattutto da una prospettiva internazionale.
E i libri? L'editoria libraria parte da una prospettiva che non è esattamente uguale a quella dei quotidiani e dei periodici. Il ciclo di vita del libro è infatti diverso rispetto all'editoria di informazione giornalistica. Per fare un esempio in questo settore, Way To ePub è il recente progetto ideato dal service editoriale il Quadrotto (Roma) per digitalizzare i libri di case editrici interessate al mercato delle pubblicazioni digitali.
Il futuro dell'editoria, dunque, è sempre più plurale.