Nel mondo, ci sono e ci saranno sempre italiani che vogliono bere un caffè fatto bene, e non soltanto loro.
All’interno del Made in Italy, le produzioni enogastronomiche concretizzano bene quella idea di gusto quotidiano tipica dell’italian way of life.
E per varie persone, il caffè è un elemento importante durante il risveglio mattutino e/o nel corso della giornata (ovviamente senza esagerare nella quantità). Oltre alla funzione “fisiologica”, il caffè sta diventando interessante anche come fenomeno culturale e di business.
A livello internazionale, i prodotti del Made in Italy sono apprezzati in maniera abbastanza omogenea in tutte le aree del mondo.
In particolare, in Asia ci sono buone potenzialità commerciali per il caffè italiano, ma bisogna tenere conto delle differenze locali. Dal 1993, anno di fondazione, l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (associazione indipendente e senza fini di lucro) lavora per diffondere una cultura e un metodo scientifico per l’assaggio del caffè in Italia e nel mondo, attraverso corsi di formazione, missioni all’estero e pubblicazioni centrate sull’analisi sensoriale del caffè. Come sottolinea Luigi Odello, presidente dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè: “In Asia, la pratica del bere caffè si sta diffondendo rapidamente ma è fondamentale approcciare i mercati in maniera differenziata“.
E’ noto il tradizionale apprezzamento dei giapponesi per il Made in Italy, che rende il Giappone il paese probabilmente più maturo per quanto riguarda la conoscenza del caffè italiano.
Ma quali sono le prospettive in altri paesi del continente asiatico? “La Cina va considerata interessante con riferimento a singole città e non alla sua totalità – prosegue Odello –, in Corea del Sud c’è stata una crescita notevole negli ultimi tre anni, e si registra interesse anche in Vietnam, dove il nostro Istituto ha recentemente iniziato ad operare. Inoltre, si inizia a vedere fermento anche in luoghi come l’Indonesia, la Malesia, Singapore e Hong Kong. Attualmente, in Asia il caffè italiano non è ancora molto diffuso. E c’è da considerare anche il caffè italiano di bassa fattura: una insidia, più o meno presente in quest’area, che va tenuta in conto“.
Gli spazi di mercato, dunque, esistono, ma è fondamentale trovare partners commerciali affidabili per operare in questi paesi, tenendo anche presente che nel continente asiatico esistono già catene globali e locali e nicchie di locali indipendenti.
Italian coffee in the world? Yes, ma con strategie mirate.