Un film destinato al pubblico generalista come Sei mai stata sulla Luna?, diretto da un regista “specializzato” in commedie sentimentali come Paolo Genovese, offre spunti per riflessioni sulle scelte che ognuno si trova a compiere nel lavoro e nei sentimenti.
Il titolo del film riprende il brano che Francesco De Gregori ha creato per l’occasione. E una certa vena poetica scorre in buona parte della sceneggiatura, che inizia con la vita quotidiana di Guia (interpretata da Liz Solari), trentenne di successo che lavora a Milano nel fashion business e ha appena ottenuto una promozione con trasferimento a Parigi. Ma la vita ci mette lo zampino e Guia si ritrova ad essere l’unica erede di una masseria in Puglia (a Nardò, nel Salento): una vicenda che lei vorrebbe risolvere vendendo appena possibile il terreno, ma la situazione si complica perché nel caseggiato del terreno vivono un cugino con un ritardo nello sviluppo cognitivo (interpretato dal bravo Neri Marcorè) e il contadino (vedovo, con un figlio ancora bambino) che gestisce da anni la masseria (Renzo, impersonato da Raoul Bova).
Come è prevedibile, avviene lo scontro tra due mondi molto diversi: la mentalità business di Guia, da una parte, e la realtà agricola della provincia profonda del Sud Italia, dall’altra. Ogni tanto, il film scivola negli stereotipi e nei luoghi comuni della commedia all’italiana ambientata al Sud, ma comunque traccia un affresco abbastanza realistico sui sogni e sui bisogni di tutti, giocando sulla progressiva dialettica amorosa tra Guia e Renzo per arrivare alla realtà lavorativa e sentimentale che riguarda tutti i personaggi del film.
E nell’epoca delle tecnologie, non poteva mancare qualche riferimento a smartphone e computer, che tengono connesse Guia e la sua collaboratrice all’ambiente di lavoro, permettendo loro di seguire la settimana della moda anche dalla masseria in Puglia. Così come hanno una parte nel film anche le chat per cuori solitari, dove si intrecciano le storie di due altri personaggi (Felice, interpretato da Emilio Solfrizzi, e Mara, impersonata da Sabrina Impacciatore).
Guia è combattuta fra il sentimento nato tra lei e Renzo e la carriera che sta decollando, e il finale propone una soluzione che, come dire, salva capra e cavoli, con l’orto di Renzo trasferito sulla Senna.
Tra risate e sentimenti, si consuma dunque questo film che prende spunto dai casi della vita per mostrare l’incontro tra persone diverse.