Rapida trasferta a Milano per me, nei giorni scorsi.
Si è trattato di una buona occasione per rivedere in azione il Future Concept Lab: istituto internazionale di ricerca sulle tendenze, fondato nel 1989 e guidato dal sociologo Francesco Morace.
Ogni anno (a partire dal 1999), l’istituto organizza quattro incontri annuali a Milano, dedicati ai temi delle estetiche, dei consumi, della comunicazione, del retail. Il primo seminario viene tradizionalmente collocato nel periodo della settimana del design/Salone del Mobile, ed è l’occasione per un aggiornamento sulle estetiche e sulla creatività.
Aprendo l’incontro, Morace ha dichiarato: “Tra 20-30 anni, sarà rimasto il capitalismo maturo intelligente, si avrà lo strapotere di alcune aziende strutturate come un ‘grande fratello’, e ci sarà ciò che si sarà deciso di rilanciare“.
Delineato questo scenario, sono state successivamente esplorate alcune tendenze in corso nel campo delle estetiche. Con la rilevazione, nell’ultimo decennio, di una crescente influenza delle scienze nel mondo del progetto, che ha condotto ad una relazione sempre più dinamica fra creatività, tecnologia e scienza. Ciò che sta emergendo è il desiderio di creare progetti in grado di smuovere le corde emotive attingendo alle opportunità suggerite dalle discipline scientifiche (come la fisica, l’astrofisica, la chimica, la biologia, la matematica, la meccanica) e che la tecnologia trasforma in realtà con una rapida accelerazione. Si forma, dunque, una spirale estetica che va dall’arte agli accessori di uso quotidiano, dall’architettura alla moda, dalla grafica alla cosmetica. Per quanto riguarda la moda, essa ormai è diventata un supporto ad una espressività che viene da altro: non si annullano i codici stilistici, ma si nota una “neutralità creativa” in cui la moda assume il ruolo di amplificatore di corpi sempre più dialoganti e narrativi.
Interessanti anche i contributi degli ospiti del seminario.
A partire da Felice Limosani, creativo e digital storyteller tra i migliori in Italia, che ha dichiarato: “La cultura, non noiosa, ibridata dall’intrattenimento non banale genera nuove esperienze estetiche e nuove opportunità. Cerco di muovermi su questa grande direzione nei miei lavori, come ad esempio Magnificent Firenze: progetto che si svolgerà da maggio a ottobre 2015 a Firenze, sul tema della bellezza. Credo molto nell’aspetto umano delle cose: essere magnifico significa avere il cuore grande e lavorare duramente. La maggior parte dell’utenza cerca video e all’interno di ogni azienda ci dovrebbe essere anche una media company. Al giorno d’oggi, le giovani generazioni attingono alla conoscenza in maniera meno tradizionale“.
In seguito, è intervenuto Eric Quint, capo designer di 3M: “In molte aziende, è difficile condividere la conoscenza a tutti i livelli, in 3M invece la conoscenza è condivisa in maniera più aperta. Le aziende che investono strutturalmente sul design ottengono risultati superiori, spesso anche in Borsa. L’esperienza di innovazione si realizza quando design, business e tecnologia si combinano insieme. Il design è una competenza ed è un investimento a lungo termine. La cultura di design è un programma di gestione del cambiamento a tutti i livelli. La prossima sfida è il design per la crescita“.
Ed è stato interessante ascoltare anche la storia di 24Bottles: la start up fondata nel 2013 a Bologna da Matteo Melotti e Giovanni Randazzo. Come ha spiegato Melotti: “Ho 28 anni e, nel 2011, ho deciso di lasciare il posto fisso perché credo nell’idea che abbiamo avuto. Fabbrichiamo bottiglie sostenibili a livello ambientale e di materiali, e belle sul piano del design, che vendiamo in oltre venticinque paesi. Per noi, è un progetto bellissimo e stiamo lavorando con varie scuole per diffondere la nostra filosofia e i nostri prodotti, anche se dobbiamo ammettere qualche difficoltà sulla sostenibilità economica della nostra attività. L’Italia è il terzo paese al mondo per consumo di bottigliette di plastica: oltre alle nostre bottiglie improntate alla sostenibilità, cerchiamo di creare anche uno stile di vita più salutare e più rispettoso dell’ambiente“.
La strada verso le estetiche del futuro è ancora in larga parte da percorrere, e per dirla con con l’attacco del pezzo Alba di Jovanotti: “Non si può tornare indietro, nemmeno di un minuto…“.
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Per approfondire questi temi e per parlare di crescita: Francesco Morace presenterà il suo libro più recente, Crescita felice. Percorsi di futuro civile (pubblicato a gennaio 2015 per Egea editore) a Roma, giovedì 23 aprile 2015 alle 19,30 nella sede dell’associazione Italia Camp, piazza dell’Esquilino, 5. Ingresso gratuito con registrazione obbligatoria qui.