Roma e la sua candidatura a città creativa dell’Unesco per il cinema

Oggi inizia l’edizione 2015 (la decima) della Festa del Cinema di Roma (16 – 24 ottobre).

E oggi, alle Terme di Diocleziano a Roma, è stato presentato pubblicamente il progetto della candidatura di Roma a città creativa dell’Unesco per il cinema: l’incontro è stato promosso dalla Fondazione Cinema per Roma, in collaborazione con Roma Capitale e Istituto Luce Cinecittà, e si è svolto nell’ambito della Festa del Cinema di Roma e della prima edizione del MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo (iniziativa realizzata da Anica-Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche, APT-Associazione Produttori Televisivi, Fondazione Cinema per Roma, Associazione Documentaristi Italiani, 16 – 20 ottobre 2015 a Roma, con la direzione di Lucia Milazzotto).

Il progetto di candidatura è partito nell’ottobre 2014 su impulso di Roma Capitale-Assessorato alla Cultura e allo Sport, in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà e con il consenso di tre centri che fanno già parte del network Unesco di città creative: Buenos Aires (Argentina) per il design, Bologna (Italia) per la musica, Fabriano (Italia) per l’area crafts and folk art. Nel luglio 2015, la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco ha candidato Roma nel network Unesco delle città creative (finora, sessantanove città di trentadue paesi) nella sezione del cinema. La valutazione finale sarà resa pubblica dall’Unesco l’11 dicembre 2015 a Parigi.

Per chi si occupa di cinema e politiche culturali, non sono mancati gli spunti di riflessione.

Roberto Cicutto (presidente e AD di Istituto Luce Cinecittà), ha dichiarato: “Attraverso il tax credit, ieri il ministro Franceschini ha aumentato il finanziamento al settore cinematografico. Si vince insieme, e innovando“.

Giovanna Marinelli, assessore alla Cultura e allo Sport di Roma Capitale, ha affermato: “Questa candidatura al network delle città creative dell’Unesco è un treno che ci può portare lontano“.

Successivamente, è intervenuta Silvia Costa, presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo, dichiarando: “Sostengo fortemente questa candidatura, ma bisogna imparare ad essere più forti sui mercati esteri e bisogna capire in quale scenario si muoverà il cinema nel futuro. Ritengo indispensabile la creazione di un osservatorio professionale sul cinema, con grande attenzione anche alle attività di formazione delle nuove generazioni di cineasti“.

Nel suo intervento, Daniele Pittèri, esperto in politiche culturali e attualmente Commissario della Fondazione Forum Universale delle Culture di Napoli, ha affermato: “Per costruire una città creativa, non bisogna ragionare soltanto sulle attività culturali, ma bisogna lavorare anche sull’economia, sul lavoro, sull’energia, sull’inclusione sociale. Le città stanno diventando sempre più grandi, e all’interno degli agglomerati urbani si sviluppano anche altre ‘città’. Nel giro di un quinquennio, nelle nostre città avremo la convivenza della generazione dei baby boomers con quella dei millennials, e si tratta di due generazioni con culture ed esigenze diverse, ad esempio gli ultrasessantenni con disponibilità economica diventeranno sempre più dei turisti in cerca di nuovi viaggi. A Roma e in generale in Italia, c’è la necessità di riportare la cultura nella vita quotidiana: se si vuole davvero migliorare il territorio, bisogna pensare prima a chi ci vive stabilmente, e dopo ragionare sull’attrattività turistica. Le culture locali possono essere anche motore di innovazione. Tra le forme di creatività contemporanea, il cinema può essere la più trasversale alle generazioni e può fungere da collante fra le altre discipline creative“.

I temi sul tavolo sono numerosi, e il rapporto fra cinema, territorio e politiche culturali è un nodo complesso (e intrigante) da affrontare.