Italiani, in Italia e all’estero

Cosa sta succedendo in giro? Parecchie cose, dato che siamo nell’epoca dell’innovazione permanente.

Peraltro, il tema degli italiani all’estero è sempre più interessante. Io li ho chiamati Italo Globali, il giornalista Roberto Bonzio li ha definiti Italiani di Frontiera. Fatto sta che gli italiani all’estero (e/o gli italiani che dall’Italia interagiscono parecchio con il mondo) sono una eterogenea comunità che può riservare sorprese positive, soprattutto dal punto di vista della capacità di capire lo spirito del tempo. Capacità che si può tradurre in attività lavorative a volte molto interessanti.

Su questi temi, si potrà ascoltare Roberto Bonzio nel suo intervento sugli innovatori italiani nel mondo (soprattutto nella Silicon Valley), sugli ostacoli all’innovazione in Italia e sulla capacità di fare storytelling, nella sede dell’acceleratore di startups Luiss EnLabs, a Roma, via Giovanni Giolitti, 34 (stazione Termini), ore 15, martedì 9 febbraio 2016, ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria qui.

Nel frattempo, ne succedono sempre parecchie a Londra.

Sicuramente una buona notizia è che l’unica libreria italiana a Londra – l’Italian Bookshop gestito da oltre vent’anni dalla benemerita Ornella Tarantola – continuerà a rimanere aperta. Da sabato 19 marzo 2016, il nuovo indirizzo della libreria sarà: 123 Gloucester Road SW7 4TE, nella zona di South Kensington. Il trasloco dalla sede attuale (5 Warwick Street, a Soho) inizierà il 14 marzo e da aprile si tornerà alla piena operatività della libreria, che si è trasferita a South Kensington a causa degli ormai elevatissimi costi di affitto nelle zone più centrali di Londra.

Già, le librerie che lottano per non chiudere. Mi torna in mente il film C’è posta per te (Usa 1998, regia di Nora Ephron, 1941-2012), dove Meg Ryan interpreta Kathleen Kelly, competente proprietaria di una libreria per bambini a New York, e Tom Hanks interpreta Joe Fox, uomo d’affari che ha ereditato un impero editoriale e vuole espandere ancora di più la sua catena di librerie. Tra affari, e-mail, identità online segrete, equivoci, sentimenti, si sviluppa la relazione tra i due protagonisti, fino al lieto fine (erano le commedie romantiche degli anni Novanta: il film doveva finire bene, smile).

Quando ci si trova all’estero, è interessante anche vedere come si ricreano “piccole isole” dove si ritrovano gusti, culture e persone del paese d’origine.

E proprio a Londra, in zona Kensington si trova il South Kensington Club: un circolo ricreativo/SPA di lusso gestita da Luca Del Bono, imprenditore di origine siciliana. Recentemente, Del Bono ha avuto l’idea di prelevare 25 tonnellate di acqua del mare della Sicilia per riempire la piscina del suo club. Il trasporto è avvenuto tramite camion, il costo per prelevare l’acqua è stato irrisorio (50 euro), c’è stata una lunga trafila burocratica da superare (14 autorizzazioni diverse), e soprattutto Del Bono è riuscito a far diventare realtà quello che all’apparenza poteva sembrare uno scherzo. Ora, nella piscina di questo club, ci si può immergere in acque provenienti dal mare siciliano, purificate e alla temperatura di 34 gradi. Inoltre, per rendere il tutto ancora più autentico, la piscina è stata pavimentata con piastrelle in lava dell’Etna. Per diventare soci di questo club (che include celebrità di vario tipo) bisogna superare una selezione, e c’è una membership annuale di alcune migliaia di sterline.

In tema di Sicilia, ecco anche la prima mostra a Londra totalmente dedicata all’arte siciliana, al British Museum dal 21 aprile al 14 agosto 2016. La mostra – intitolata Sicily: Culture and Conquest e realizzata in collaborazione con la Regione Siciliana e con la sponsorizzazione del gruppo bancario svizzero Julius Baer – ripercorre 4 mila anni di storia dell’arte in Sicilia. Ad attrarre i curatori del British Museum sono state soprattutto la qualità e la varietà della produzione artistica realizzata sul territorio siciliano da Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni. Durante i mesi di apertura della mostra, sono previsti anche eventi a tema, come ad esempio corsi di cucina siciliana, mentre nell’area del Great Court del British Museum si potrà ascoltare musica siciliana. Ingresso: gratuito al di sotto dei 16 anni d’età, 10 sterline per gli adulti.

Ed è arrivata anche la prima volta di uno spettacolo dal vivo di Rosario Fiorello all’estero: il celebre showman siciliano si esibirà infatti per la prima volta a Londra venerdì 19 febbraio 2016 al teatro Troxy con lo show L’Ora del Rosario, nel quale si ispira a temi di attualità. Monologhi, gags, duetti, canzoni, improvvisazione con il pubblico compongono lo show, che tecnicamente avrà inizio il giorno precedente, quando Fiorello e i suoi autori andranno in giro per Londra alla ricerca di persone e situazioni che possano ispirare spunti comici.

Quando è possibile farla, una risata di cuore fa sempre bene (smile).