Interazioni economiche e culturali tra Italia e Stati Uniti

Sempre interessante il collegamento tra Italia e USA.

Naturalmente, il settore di business occupa una parte centrale, ma ci sono riflessioni interessanti da fare anche sul piano culturale.

Iniziamo dal mondo dell’imprenditoria, dunque.

Nel 2013, i trentenni italiani Domenico D’Addio e Alessandro Alvino hanno co-fondato Gelato-go negli Stati Uniti, a Miami. Negli ultimi sei anni, questo brand della gelateria artigianale italiana (che realizza i prodotti con materie prime provenienti dall’Italia) è cresciuto ed attualmente conta 15 punti vendita, dislocati tra Florida e California (Los Angeles). D’Addio (Ceo di Gelato-go) e Alvino (direttore marketing e vendite di Gelato-go) parteciperanno all’incontro Come immigrare negli Stati Uniti attraverso un investimento in franchising per ottenere un visto E2/L1, in programma a Milano, venerdì 18 gennaio 2019, viale Certosa 68, ore 18 – 21, sala Eos, 6° piano, nella sede di Antares Hotel Accademia. Assieme a D’Addio e Alvino, interverrà Giorgio Polacco, avvocato operativo a Miami e a Roma, socio dello Studio Legale Arce Immigration Law di Miami, specializzato nelle procedure legali necessarie per lavorare legalmente negli Stati Uniti e per trasferire la propria famiglia negli Usa. Ingresso gratuito, con prenotazione obbligatoria qui.

In tema di lavoro negli Usa, The Promotion Factory – agenzia di marketing e comunicazione guidata a New York dall’italoamericano Venanzio Ciampa – ha aperto le selezioni per l’assunzione di un/una professionista (mid-level) delle Public Relations, residente a New York. The Promotion Factory è attiva principalmente nei settori: moda, lusso, lifestyle, intrattenimento. I candidati interessati possono inviare la propria candidatura a: kaitlin@thepromofact.com.

Nonostante la performance negativa di Wall Street nel 2018, l’anno scorso è stato un anno di crescita per l’economia americana, con il livello di disoccupazione in continua discesa (attualmente è al 3,9%) e l’inflazione sotto controllo. Anche per il 2019, lo scenario appare impostato al rialzo, e si ipotizza una crescita del PIL tra l’1,8% ed il 2%.

«Il 2018 – dichiara Lucio Miranda, presidente ExportUSA, società di consulenza con sedi a Rimini e a New York che supporta aziende e professionisti italiani che desiderano entrare nel mercato statunitense – ha confermato che gli Stati Uniti rappresentano uno dei mercati più interessanti per le aziende italiane. Attualmente, i settori che offrono maggiori opportunità sono quelli delle costruzioni, delle energie rinnovabili e dell’oil & gas, ma non mancano buone occasioni anche nella ristorazione, nel settore immobiliare e nel settore dei macchinari e dei beni industriali».

In base alle analisi elaborate da ExportUSA, in questo momento aprire un ristorante negli Stati Uniti (pizzeria, gelateria, micro ristorante, ristorante mono prodotto) è una buona idea, a patto di scegliere bene la zona e di avere le idee chiare sul concept di ristorazione da realizzare. Inoltre, acquistare un appartamento negli Stati Uniti può rivelarsi un affare: la resa degli investimenti immobiliari sta salendo in quelle aree degli Stati Uniti dove l’economia sta crescendo grazie a nuovi insediamenti industriali. Anche in questo caso, bisogna selezionare con cura le zone nelle quali investire, ma rendimenti netti del 7-8% non sono impossibili, anche in funzione della possibilità di poter dedurre gli ammortamenti, che per gli immobili residenziali sono su un arco di 27 anni e mezzo.

«Non bisogna pensare – aggiunge Lucio Miranda che gli Stati Uniti siano soltanto New York, Miami, Los Angeles. Prima di entrare in un mercato vasto e complesso come quello americano, occorre studiare in dettaglio la strategia e scegliere accuratamente dove investire. Gli Stati Uniti sono un mercato aperto e in espansione, ma con una concorrenza spietata. È un mercato nel quale non si può improvvisare, con differenze notevoli tra un territorio e l’altro. Sottovalutare le diversità è pericoloso e può portare al fallimento di trattative commerciali, alla non acquisizione di ordini o alla perdita di collaborazioni strategiche».

Le vie del business sono dunque in corso di sviluppo.

E c’è anche lo show business, che nella storia degli Stati Uniti ha rappresentato e rappresenta un settore rilevante.

In tal senso, il Centro Studi Americani – Center for American Studies ospiterà la presentazione del libro Napoli /New York / Hollywood. Film between Italy and the United States della docente universitaria Giuliana Muscio (Fordham University Press, 2019), in programma lunedì 21 gennaio 2019 alle ore 17 nella sede del Centro Studi Americani a Roma, via Michelangelo Caetani 32.

Il libro Napoli / New York / Hollywood è una ricerca sull’impatto che attori, musicisti, registi italiani immigrati hanno avuto sul cinema e sui media americani, da 1895 ad oggi.

Insieme a Giuliana Muscio, interverranno Sabrina Vellucci, docente di lingue e letterature angloamericane, Università degli Studi Roma Tre; Valerio Massimo De Angelis, docente di lingua e letterature angloamericane, Università di Macerata; Giovanni Spagnoletti, docente di Storia e Critica del Cinema, Università Tor Vergata di Roma. A coordinare il dibattito: Luca Martera, autore di audiovisivi tra Italia e Stati Uniti, documentarista, studioso di cinema e televisione. Ingresso gratuito, per informazioni: event@centrostudiamericani.org.